Come se lo sapesse, come se sentisse che la sua vita stesse per avviarsi al suo compimento, nella giornata di ieri, il Santo Padre Francesco, ha voluto congedarsi dalla Chiesa che ha servito, amato e per la quale ha offerto la sua sofferenza.
Ha dato il suo messaggio nella Domenica di Pasqua, ha impartito l’ultima benedizione Urbi et Orbi, ha idealmente abbracciato il popolo presente in San Pietro.
E così, come un fulmine a ciel sereno, in questo Lunedì dell’Angelo la Chiesa Cattolica s’è svegliata con l’annuncio del cardinale Farrel: “Con immenso dolore alle 7.35 di questa mattina, il Santo Padre Francesco è tornato alla casa del Padre” (GUARDA).
Il Pontefice della vicinanza, il Pontefice della misericordia, quello che nel segno della semplicità e della attenzione agli ultimi aveva scelto di chiamarsi Francesco, l’annunciatore della gioia del Vangelo, colui che ha sempre descritto la Chiesa quale ospedale da campo e in uscita ha terminato il suo pellegrinaggio terreno.
Nato nel quartiere di Flores a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origine piemontese appartenente alla piccola borghesia, il piccolo Jorge Mario è il primogenito di Mario Bergoglio e di Regina Maria Sivori.
Studia chimica presso una scuola tecnica argentina, ottiene un diploma di tecnico chimico e si sostiene per un certo periodo facendo le pulizie in una fabbrica di calzini e poi facendo anche il buttafuori in un locale malfamato di Córdoba.
All'età di 17 anni decide di intraprendere il cammino di formazione verso il sacerdozio. A 22 anni entra nel seminario diocesano di Villa Devoto, un barrio di Buenos Aires allora retto da sacerdoti gesuiti e dopo qualche tempo decide di entrare nella Compagnia di Gesù; nel 1960 venne inviato in Cile per completare il noviziato.
L'anno successivo torna in Argentina per continuare gli studi umanistici: studia filosofia e ottiene la laurea in teologia presso il Colegio Máximo de San Miguel.
Ordinato sacerdote dall'arcivescovo di Córdoba mons. Castellano il 17 dicembre 1969 continua la sua formazione in Spagna, e il 22 aprile 1973 prende l'impegno solenne e definitivo all'interno dell'Ordine dei Gesuiti. Tornato in Argentina, diviene maestro di novizi, professore di teologia, consultore della provincia dei gesuiti e rettore del Collegio.
Nel 1992 viene nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca, nel 1997 arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e nel 1998 succede come arcivescovo della stessa arcidiocesi (al cui incarico è tradizionalmente associato anche il ruolo di Gran Cancelliere dell'Università Cattolica Argentina). Nel 2001 è creato cardinale da Papa Giovanni Paolo II.
Durante il suo episcopato, adotta uno stile di vita improntato alla semplicità, preferendo spostarsi con i mezzi pubblici e rinunciando alla residenza ufficiale per vivere in un modesto appartamento, dove si preparava da solo i pasti.
Eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013 Bergoglio assume il nome di Francesco: è: il primo gesuita a diventare papa e il primo pontefice proveniente dal continente americano (nonché il primo extraeuropeo dai tempi di Gregorio III).
La Chiesa di Lecce insieme ai suoi pastori l’arcivescovo Michele Seccia e l’arcivescovo coadiutore Angelo Raffaele Panzetta, mentre loda il Signore per il ministero illuminato di Papa Francesco ne affida la sua anima benedetta al Sommo Sacerdote, Cristo Gesù, nella certezza che egli continuerà a vivere e a intercedere per la comunità ecclesiale universale tutta.