In un tempo in cui il dialogo tra tradizione e modernità è più che mai necessario, incontriamo don Cosimo Schena, un sacerdote che ha saputo unire la profondità della sua vocazione con la sensibilità per le sfide contemporanee.
La sua vita è una testimonianza vibrante di come la fede possa ispirare e trasformare, senza mai perdere il contatto con le esigenze e le fragilità del nostro tempo. Attraverso le sue parole, scopriremo un viaggio che intreccia spiritualità, cultura e umanità, dimostrando che la chiamata divina può essere vissuta con autenticità e creatività anche nell'era digitale. Don Cosimo sarà ospite domani 7 dicembre di Radio Portalecce nella trasmissione di Francesca Giannelli in onda alle 16.
Chi è don Cosimo Schena? Ci parli di lei
Sono un prete felice. Sono della diocesi di Brindisi-Ostuni, nato nel 1979. Oltre al mio ministero, sono laureato in filosofia e psicologia clinica e dinamica, con un dottorato in filosofia. Utilizzo i social media per condividere messaggi di fede, speranza e amore. Ho anche un grande amore per gli animali, che considero creature meravigliose di Dio e compagni preziosi nella nostra vita quotidiana.
Quali esperienze personali hanno maggiormente influenzato il suo approccio alla fede e al ministero?
Le esperienze che hanno maggiormente influenzato il mio approccio alla fede e al ministero sono state molteplici. Dai momenti di preghiera e riflessione personale agli incontri con persone che hanno trovato conforto e speranza attraverso la fede. Ogni incontro e ogni storia mi hanno arricchito e guidato nel mio cammino.
Ha mai avuto momenti di dubbio nella sua vocazione e, se sì, come li ha superati?
È stato difficile fare la scelta di lasciare gli studi di ingegneria, ma quando l’ho fatta, ho sentito una grande pace e felicità nella mia vita. Anche se ci sono stati momenti di incertezza, la decisione di seguire la mia vocazione mi ha portato una gioia profonda e duratura. La preghiera e il supporto della mia comunità sono stati fondamentali per superare i momenti di dubbio.
Molti associano i social media a superficialità e distrazione. Come riesce a conciliare questo mezzo con un messaggio profondo come quello Vangelo?
I social media possono essere strumenti potenti se usati con saggezza. Cerco di utilizzare questi mezzi per raggiungere persone che altrimenti non avrei mai incontrato, condividendo messaggi di speranza e amore. La chiave è mantenere l'autenticità e la profondità del messaggio evangelico, anche in un formato breve e accessibile.
Ha mai ricevuto critiche per l’uso dei social nella sua missione sacerdotale? Come risponde a chi è scettico riguardo all’evangelizzazione digitale?
Sì, ho ricevuto critiche, ma le vedo come opportunità per spiegare meglio il mio approccio. Rispondo sottolineando che l'evangelizzazione digitale è un modo per portare il messaggio di Cristo a chi è lontano dalla Chiesa. Papa Francesco stesso ha incoraggiato l'uso dei social media per diffondere la fede.
Cosa rappresenta per lei la poesia? È un mezzo per esprimere l’amore di Dio o qualcosa di più personale?
La poesia per me è un mezzo per esprimere l'amore di Dio e per comunicare emozioni profonde. È un ponte che collega la mia fede con le esperienze umane universali, permettendo a chiunque di trovare conforto e ispirazione nelle mie parole.
Lei riceve ogni giorno messaggi di affetto e gratitudine. C’è stato un episodio o un messaggio che le ha cambiato la giornata o lo ha segnato?
Ricevo molti messaggi toccanti, ma uno in particolare mi ha colpito: una persona mi ha scritto dicendo che, grazie ai miei video, ha ritrovato la speranza e la voglia di vivere. Questo mi ha ricordato quanto sia importante la mia missione e mi ha dato ulteriore motivazione per continuare.
È vero che le hanno chiesto confessioni online e come ha gestito questa richiesta?
Sì, mi è stato chiesto di fare confessioni online. Tuttavia, ho spiegato che la confessione è un sacramento che richiede la presenza fisica per essere valido. Ho invitato le persone a recarsi nella loro parrocchia locale per ricevere questo sacramento in modo appropriato.
Sta lavorando a nuove poesie, rubriche o progetti che vorrebbe condividere con i suoi follower?
Attualmente, sto lavorando su nuovi progetti legati alla psicologia e partecipo a diversi programmi televisivi. Questi progetti mirano a combinare la mia formazione accademica con la mia missione pastorale, offrendo supporto e riflessioni su temi di attualità e benessere mentale
Se non fosse diventato sacerdote, che tipo di vita avrebbe immaginato per sé?
Se non fossi diventato sacerdote, probabilmente avrei seguito una carriera nell'ingegneria informatica, che era il mio percorso di studi prima di sentire la chiamata divina. Tuttavia, credo che la mia vita sarebbe stata comunque dedicata al servizio degli altri.