0
0
0
s2sdefault

Sarà l’arcivescovo Michele Seccia a presiedere l’eucarestia con il rito delle esequie di Donatella Miccoli, la giovane mamma di Novoli, vittima nei giorni scorsi dell’ennesimo femminicidio.

 

 

 

Com’è noto, infatti, per ordine della magistratura che indaga, domani verrà effettuata l’autopsia e subito dopo la salma verrà consegnata ai familiari. L’arrivo della bara a Novoli è previsto per domani sera o al limite nelle prime ore di venerdì 24 giugno, giorno in cui, alle 17, in chiesa madre (Sant’Andrea Apostolo), l’arcivescovo presiederà il rito funebre. Con lui concelebreranno tutti i sacerdoti novolesi. Per l’intera giornata il sindaco Marco De Luca ha proclamato il lutto cittadino.

Fervono intanto i preparativi per la fiaccolata che si svolgerà stasera, nel paese teatro del terribile omicidio-suicidio, con partenza alle 21 da Piazza Aldo Moro. Al corteo silenzioso, organizzato da tutte le realtà sociali di Novoli, con in testa l’amministrazione comunale, le parrocchie e le associazioni - tutti interverranno senza simboli o stendardi allo scopo di rappresentare l’unità dell’intera comunità colpita dal dolore - ha ufficialmente aderito anche l’amministrazione comunale di Trepuzzi. Città a cui è particolarmente legato il papà di Donatella che per diversi anni ha prestato servizio come carabiniere: “Un sentimento di dolore - ha dichiarato il primo cittadino Giuseppe Taurino - che ci pervade come comunità e che non ci ha mai abbandonato, facendoci ripiombare a quel terribile giorno di quattro anni fa, quando anche la nostra concittadina Teresa (di origini novolesi) venne assassinata dal marito”.

Domenica sera, a poche ore dal tragico evento, al rientro della processione del Corpus Domini, dal balcone del municipio dove è stata impartita la solenne benedizione eucaristica, don Stefano Spedicato, arciprete di Novoli, così si è espresso: "La prima volta che nella Genesi è raccontato l'omicidio del fratello che ammazza il fratello, di Caino che alza la mano contro l'altro fratello Abele, Dio pronuncia due frasi: ‘Il sangue di tuo fratello grida a me’. La nostra preghiera imbrattata di sangue, di terra, è salita al cielo per la morte di Donatella. L'episodio biblico si conclude poi con un gesto e con una raccomandazione del Creatore: segna la fronte dell’assassino e dice, ‘Nessuno tocchi Caino’. Perché ciò che è accaduto non si ripeta più, dobbiamo chiamare per nome l'omicidio, la sua efferatezza ma i ‘Caino della storia’ è bene che nessuno li tocchi”.

 

Forum Famiglie Puglia