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“Prego tutte parti coinvolte perché sia astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza tra le popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale”.

 

 

 

È l’ennesimo appello per la pace in Ucraina, pronunciato dal Papa al termine dell’udienza di ieri in Aula Paolo VI, la prima del ciclo di catechesi dedicato alla vecchiaia. “Nonostante sforzi diplomatici delle ultime settimane - ha denunciato Francesco - si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Con me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politica perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è il Dio della pace e non della guerra: il padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici”.

Rivolgendo, poi, in appello a “credenti e non credenti”, il Papa ha proposto per il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una Giornata di preghiera e digiuno: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.

“Senza preghiera e senza digiuno questi demoni non si schiacciano - ha commentato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale italiana, che dall’incontro dei vescovi e sindaci del Mediterraneo in corso a Firenze, si è voluto unire alla proposta del Papa - e quello della guerra è il peggiore demonio con cui abbiamo a che fare in questo momento. Sia benedetta questa iniziativa del Santo Padre per invocare la pace”.

Come diceva Giorgio La Pira, ha proseguito il card. Bassetti, “la preghiera è più potente della bomba atomica, perché la bomba atomica è capace di distruggere il mondo mentre la preghiera arriva al cuore di Dio”.

 

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