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Aria di dolore, rammarico e preghiera, questa e l’atmosfera che si è respirata ieri 6 ottobre a Vernole, dove si sono svolti nel pomeriggio i funerali del giovane Alberto Capone, quindicenne del posto che ha lasciato questa terra sabato scorso, mentre era ricoverato a Roma per tentare di sconfiggere la malattia.

 

 

Numerosi concittadini, amici, compagni di scuola e conoscenti, si sono stretti intorno alla famiglia di Alberto, dando l’ultimo saluto alla bara bianca che nella stessa mattinata di ieri è stata trasportata nella chiesa madre, dove alle nel pomeriggio il parroco don Leonardo Giannone, ha presieduto le esequie. “Quando sono arrivato a Vernole - ha detto il parroco nell'omelia -, frequentavi la quinta elementare, avevi fatto da poco la prima comunione. Ricordo ancora nitidamente la prima volta che ti ho visto: portavi negli occhi e nel portamento i segni di una lotta che assorbiva tutte le tue energie. Col passare del tempo, ti ho visto fiorire, sostenuto dal cuore sconfinato di mamma Anna Maria, dalla grande forza d’animo di papà Luca, dallo splendente sorriso della tua sorellina, dalla scanzonata allegria dei tuoi amici. La tua serenità e il tuo sorriso spensierato riempivano il cuore di quelli che ti conoscevano”.

Alberto caro - ha concluso don Leonardo -, grazie, per quello che ci hai dato con la tua semplice presenza, nel tuo breve passaggio in mezzo a noi. Grazie, perché hai onorato la tua famiglia e la tua comunità. Grazie, perché la scia di luce, che lasci dietro di te, ci indicherà dove mettere i piedi nel cammino che ci rimane da fare”.

Al termine del rito, gli amici ed il preside della scuola frequentata dal giovane, hanno rivolto un ultimo saluto, e quando la bara è stata portata fuori dalla chiesa, i giovani del GRP Vernole, gruppo al quale Alberto apparteneva, hanno fatto volare numerosi palloncini bianchi, diretti verso il cielo, dove ora Alberto resterà per sempre.

 

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