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Per la prima volta, nella storia della comunità torchiarolese, venerdì scorso, le statue di San Vito e San Luigi, hanno accompagnato il simulacro di Sant'Antonio di Padova per le vie del paese, nella tradizionale processione.

 

 

 

 

Un segno fortemente voluto da don Antonio De Nanni, insieme al comitato feste, in occasione dell'Anno Santo Giubilare. Ma in modo particolare, tale scelta, che ha visto le statue dei tre giovanissimi santi, procedere insieme - esse sono custodite e venerate in tre altari della chiesa madre -, si pone in un periodo ancora particolare per la comunità, il cui cuore e il cui tempo è sembrato fermarsi la sera del 3 maggio, con il tragico incidente che ha visto la prematura di partita verso il cielo dei tre giovani amici Luigi, Sara e Karyna.

Torchiarolo ha dimostrato di essere una grande mamma, una grande famiglia, una grande squadra, un esercito d'amore, come ha sottolineato in diverse omelie don Antonio, che in un solo corpo un'anima sola, alzando gli occhi al cielo e celebrando il Dio della vita, cerca di risorgere ogni volta, dato che per la comunità è una storia che si ripete. Don Antonio ha voluto vedere in questa santità giovanile, celebrata e portata insieme, per le vie di Torchiarolo, un segno di speranza e di rinascita, la carezza di Dio che attraverso i tre giovani santi: Antonio, Vito e Luigi, vuole lenire il dolore e asciugare le lacrime per la perdita terrena dei tre ragazzi.

In questo mese ci sono stati diversi momenti di riflessione o di commemorazione, come ad esempio l'incontro con le scuole o la fiaccolata in occasione del trigesimo dei ragazzi. Momenti che hanno visto intere generazioni fermarsi a pregare, riflettere, meditare, piangere, sorridere, sognare. 

È stato davvero bello ed emozionante vedere questi tre santi insieme, in rappresentanza del paradiso, facendoci sentire sicuri, custoditi, accompagnati, chiamati. Lungo il tragitto veniva consegnato ad anziani e ammalati sulla porta delle case, il tradizionale pane benedetto. Altrettanto emozionante è stato vedere che un membro della banda, Thomas, grazie alle nuove tecnologie, non è rimasto fermo in sedia a rotelle a suonare solo nei punti fissi della banda, come la cassa armonica, ma compiendo l'intero itinerario processionale, insieme a tutti i suoi compagni bandisti.

 

 

 

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