Una vera e propria maratona di preghiera, fede, devozione, emozioni, gioie, ha caratterizzato e scandito la settimana torchiarolese appena trascorsa.
Ha aperto queste giornate, don Alberto Taurino, venerdì 28 febbraio, incontrando la famiglia dell'apostolato della preghiera parrocchiale e celebrando l'Eucarestia, in qualità di nuovo direttore diocesano, ponendo l'attenzione sulla missione apostolica di questa rete mondiale di preghiera del Papa, spronando a trasmettere alle nuove generazioni questa missione di preghiera, un po' come quella che già la comunità di Torchiarolo vive con l'adoro il lunedì, che lunedì scorso appunto, è stato inaugurato e guidato da Padre Emanuele Tedesco. Da domenica 2 marzo poi, è iniziato il tempo santissimo di grazia che sono le Quarantore eucaristiche, dove a tamburo battente, si sono alternati momenti di preghiera comunitaria, personale, liturgia delle ore, meditazione, campane a festa, ecc...
Il tema scelto dal parroco, don Antonio De Nanni, sul quale centrare il cammino di questo tempo eucaristico, è stato proprio il Giubileo, con uno sguardo alla speranza e un pensiero al passaggio dal paganesimo al cristianesimo, che la comunità di Valesio prima e Torchiarolo poi, vissero. Questa attenzione voleva essere collegata con il Giubileo della chiesa madre, a 25 anni dalla riapertura al culto dopo i grandi restauri.
Don Andrea Gelardo, nella serata di domenica, presiedendo l'Eucarestia, ha indirizzato lo sguardo e il cammino della comunità verso la speranza, un vero e proprio pellegrinaggio verso il paradiso, che è realtà concreta che si costruisce già qui. Con il canto del Te Deum di martedì sera, si è concluso il triduo eucaristico, il quale ha lasciato immediatamente spazio alla liturgia del fuoco con la quale si è aperto l'itinerario quaresimale. Giornate piene, belle, intense, profonde, di preghiera, scandite anche da tanto lavoro di squadra che aiuta la comunità a crescere insieme, a costruirsi insieme e a mettere in gioco i diversi carismi, doni e talenti. Nella serata di giovedì, dopo circa sei anni, si è ricostituito il gruppo dei ministranti, con nuovi bambini di quarta e quinta elementare, accompagnati dalla protezione di San Domenico Savio, nome che già lo storico gruppo aveva. È un'emozione vedere e pensare che si ricostituisce la squadra dell'altare, quella dei bimbi, che offrono con gioia e sacrificio il loro servizio e aiutano la comunità a vivere anche con più gioia e con il sorriso le celebrazioni eucaristiche. Una novità è il programma dei venerdì di Quaresima, dove già a partire da venerdì scorso, un notevole numero di fedeli, ha partecipato alla messa mattutina, celebrata all'altare patronale del SS. Crocifisso, dove anche nel pomeriggio si è svolta l'ora della Croce. In serata si è avviata la peregrinatio Crucis cittadina, che vede il Crocifisso in giro nei rioni e nelle case, per poi rientrare il venerdì dell'Addolorata.
Domenica mattina la presentazione di oltre quaranta bambini di prima confessione e nelle prossime domeniche saranno presentati i bambini di prima comunione e i cresimandi.
La comunità, che già si è preparata ad accogliere e conoscere l'arcivescovo coadiutore di Lecce, mons. Angelo Raffaele Panzetta, lo attende con grande gioia e a braccia aperte, martedì 22 aprile, festa della Madonna di Galeano.
Domenica sera, l'arcivescovo Michele Seccia è venuto a Torchiarolo a benedire e inaugurare l'ingresso nord del paese, antistante l'oratorio, al Beato Carlo Acutis, giovane presto santo, al quale è stata affidata la protezione della gioventù torchiarolese. A seguire, la solenne celebrazione in chiesa madre, in occasione del 25° anniversario dalla riapertura al culto, dopo i due anni di chiusura per i restauri, fatta dal compianto mons. Cosmo Francesco Ruppi. Inoltre, ricorreva il primo anniversario dalla visita pastorale del vescovo Michele a Torchiarolo.
Esattamente ad un anno dall'inaugurazione del monumento funebre dedicato alle sepolture della chiesa madre, nel cimitero, l'arcivescovo ha annunciato, procurando tanta gioia e stupore nei fedeli, la costruzione della nuova chiesa del cimitero, mai esistita fino ad ora e frutto di un progetto comunale avviato oltre vent'anni fa. Mons. Seccia ritornerà in paese, non solo al santuario di Galeano, ma anche al cimitero, il primo maggio, per la benedizione e la posa della prima pietra. Il pastore, già prima, allo spiazzo e poi al termine della messa, ha ringraziato il sindaco e l'amministrazione comunale, insieme ai comandanti presenti, per l'impegno e la collaborazione insieme alla comunità parrocchiale, per il bene del paese. Un grande applauso ha fatto seguito al caloroso e commosso pensiero di don Antonio all'amato presule, al quale ha rinnovato la gratitudine e l'amore filiale di tutta la comunità che lui, da padre, non ha mai fatto sentire estrema periferia della diocesi, ma centro e cuore pulsante, costantemente visitato e abbracciato dal Buon Pastore. L’arcivescovo è stato travolto da affetto, amore, gratitudine e calore da parte dei fedeli e delle istituzioni presenti.
La comunità ora si prepara a festeggiare San Giuseppe con processione, fócara e il ritorno della tradizionale Matthra presso l'oratorio "Giovanni Paolo II", sabato 22 marzo.