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È stato preciso e determinato nel suo intervento don Antonio De Nanni, amministratore parrocchiale Torchiarolo, durante il convegno su Valesio, città messapico-romana che ha dato i natali a Torchiarolo, che si è svolto nei giorni scorsi.

 

 

 

 

Don Antonio, innanzitutto, ha voluto fare un breve excursus, spiegando l'importanza dal punto di vista religioso, della città di Valesio, perché, essendo città di scambio, Mutatio Valentia, posta sulla via traiana-calabra, conosciuta oggi anche come Francigena, essa è stata oggetto e soggetto di scambi non solo culturali, economici, umani, ma anche religiosi. Ha spiegato, poi, che molto probabilmente, la divinità principale, fosse la dea pagana Demetra, il cui culto è durato fino all'avvento del cristianesimo, portato in questa terra, da un via vai di santi dei primi secoli, ma in modo particolare dai monaci Basiliani Calogeri, i cosiddetti scappati dalla Grecia per gli attacchi dei Turchi ottomani, che si sono insediati nel nostro territorio, creando dei piccoli eremi con cappelle, nelle borgate di campagna, di cui Torchiarolo ne conta diverse, tra cui Galeano, Santa Elisabetta, Santa Barbara, San Marco, ecc...e Valesio il cui patrono divenne Santo Stefano.

L'intervento del giovane sacerdote è stato fondamentale, soprattutto nel sottolineare la bellezza e l'importanza dell'attenzione posta dai giovani riguardo a questo pezzo della loro storia d'origine. Sia durante il convegno, che in generale, si è sentito e si sente parlare in maniera dispregiativa e negativa dei giovani, additati come disinteressati, menefreghisti, indifferenti, ecc... Ha voluto raccontare il grande lavoro fatto nelle scuole con il progetto dei ciceroni, questi ragazzi che dopo essersi formati dal punto di vista storico e culturale su Valesio, sono diventati dei veri e propri maestri-ciceroni, guide ben organizzate per accogliere e condurre tutti i convenuti nella città messapica. Inoltre, ha voluto sottolineare, il fatto che, ad accompagnare e guidare a Valesio l'arcivescovo Michele Seccia, in occasione della Visita Pastorale, siano stati proprio i giovani della parrocchia, i quali hanno preso per mano il pastore, guidandolo nella propria terra e permettendogli di scoprire e di innamorarsi della storia locale. Fortemente edificato e stupito, il vescovo ha elogiato l'impegno e la cultura dei nostri giovani, ai quali ha rivolto parole di speranza e di incoraggiamento, ricordando che attraverso di loro, questa storia che sembra essere così antica, deve essere attualizzata e continuare ad essere vissuta, arrivando alle generazioni future. 

 

 

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