È stato un giorno speciale per la comunità di Torchiarolo che ha potuto festeggiare la collocazione della nuova croce sulla facciata della chiesa matrice ed il sessantesimo anniversario dell’istituzione della locale stazione dei Carabinieri.
A benedire la nuova croce e a presiedere l’Eucaristia c’era l’arcivescovo Michele Seccia, sempre presente nei momenti che scandiscono il cammino della comunità. Affianco al pastore c’era il parroco don Gaetano Tornese e don Antonio De Nanni, il Prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni, il comandante provinciale dell’Arma col. Leonardo Acquaro, il comandante della locale stazione luogotenente Santo Scalinci, il sindaco Elio Ciccarese con l’amministrazione comunale, rappresentanti della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Marina Militare e della Polizia Locale, rappresentanti delle associazioni Combattenti e Reduci e della Marina Militare e una folta rappresentanza del mondo della scuola.
Prima della solenne concelebrazione l’arcivescovo si è soffermato sul sagrato della chiesa, assieme alle autorità presenti, per benedire e svelare la nuova croce ad un anno e mezzo di distanza dalla rimozione di quella vecchia ormai arrugginita e pericolante. La gente ne avvertiva la mancanza e da tempo ne chiedeva la ricollocazione. A donarla hanno provveduto la locale sezione Avis e l’officina metalmeccanica ICM di Aldo Romano che ne hanno costruita una nuova con nuovi materiali e tecniche di lavorazione adatte a preservarla nel tempo.
Si è proseguito con la celebrazione della santa messa, la benedizione dei militari dell’Arma e delle bandiere, italiana ed europea, che l’amministrazione comunale ha voluto donare alla stazione di Torchiarolo.
Durante l’omelia, mons. Seccia si è soffermato su “quel segno imprescindibile per i cristiani”, caro ai torchiarolesi, installato in cima alla facciata della chiesa e sul mirabile lavoro che svolgono gli uomini dell’Arma per garantire sicurezza e benessere sociale. Durante la celebrazione ha pregato per tutti i Carabinieri defunti ed ha affidato tutti alla protezione della Virgo Fidelis, patrona dell'Arma.
“Voi siete i custodi della pace e della convivenza civile della comunità - ha detto mons. Seccia - continuate a farlo con l’umiltà e la dedizione che vi ha sempre contraddistinti affianco alla gente che percepisce e apprezza il vostro lavoro, a volte invisibile ma sempre efficace”.