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L'emozione era quella delle giornate speciali, quelle che restano a lungo negli occhi e nella memoria di un paese: la comunità surbina ieri si è ritrovata a festeggiare, nel rispetto delle normative di sicurezza, il taglio del nastro che ha sancito l'inaugurazione ufficiale dell'oratorio della parrocchia Santa Maria del Popolo a Surbo.

 

 

 

Doveva essere una serata di festa per la parrocchia e si è trasformata in una festa per tutta la cittadinanza, tanto per chi ha potuto prendere parte dal vivo all'evento, quanto per chi lo ha seguito in diretta sui canali social (GUARDA). Una festa che ha coinvolto anche tutta la Chiesa diocesana, e non solo: la presenza del card. Marcello Semeraro e dell'arcivescovo Michele Seccia, chiamati ad inaugurare ma soprattutto a benedire la struttura, hanno raccontato del sostegno, spirituale e materiale, che tutta la Chiesa italiana non ha mai fatto mancare nelle diverse fasi di realizzazione dell'oratorio.

Proprio il card. Semeraro ha raccontato, nel corso della serata, della sua esperienza con l'oratorio, da bambino a Monteroni e da sacerdote prima e poi da vescovo, ricordando le caratteristiche principali che esso deve oggi necessariamente avere: l'essere legato ad una comunità che lo anima e lo sostiene, essere luogo di incontro intergenerazionale nel quale crescono le diverse responsabilità e nel quale si coltivano i valori umani universali.

L'inaugurazione è stata animata dai ragazzi della parrocchia che, introdotti dai giovanissimi presentatori, si sono esibiti in e brevi e significativi spettacoli di danza, canto e recitazione, alternandosi sul palco con gli interventi delle autorità presenti, da quello del sindaco di Surbo, Oronzo Trio, che ha sottolineato l'importanza di un luogo come l'oratorio per tutta la comunità cittadina, a quello della presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone.

Visibilmente commosso, sin dall'inizio e per tutta la serata, il parroco don Mattia Murra, che appena quattro anni fa aveva condiviso con la parrocchia questo sogno, divenuto presto concreto progetto pastorale: “non è stato certo facile, ma tantissimi sono stati i modi con cui il Signore si è fatto presente nella realizzazione di questa opera, la Sua Provvidenza è stata inarrestabile. L'esperienza più bella che faccio come sacerdote qui a Surbo - ha raccontato don Mattia - è quella di sentirmi coccolato tra le braccia del Padre, che rivedo ogni giorno nei volti di ogni membro della comunità. Questo deve essere il luogo delle relazioni autentiche e sincere”.

Al termine dei diversi interventi è stato offerto ai presenti un rinfresco, preparato e distribuito seguendo le direttive anti-covid dai numerosi ed affiatati membri dello staff dell'oratorio, parrocchiani e volontari di Santa Maria del Popolo che nei giorni scorsi hanno lavorato intensamente perché la serata si svolgesse nel migliore dei modi.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

 

 

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