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La comunità della matrice di Surbo, che sta vivendo intensi giorni di preghiera in vista della memoria liturgica di Maria Santissima di Loreto, ieri ha accolto festante l'arcivescovo di Lecce.

“In ogni famiglia è la madre che insegna ai figli a compiere il segno della croce e a pronunciare le prime preghiere: ecco una metafora dolce che ci parla della figura di Maria per la Chiesa”: queste le parole di apertura dell’omelia tenuta da mons. Michele Seccia ieri nella parrocchia Santa Maria del Popolo in Surbo.

L’arcivescovo a causa di un viaggio in Terra Santa sarà impossibilitato ad essere presente durante i solenni festeggiamenti di Maria SS. di Loreto il martedì di Pasqua e per tale ragione ha desiderato celebrare l’eucaristia in occasione della solennità dell’Immacolata.

“Maria - ha aggiunto - si rende disponibile alla volontà divina, ma esprime meraviglia e sorpresa dinanzi alla rivelazione che non riesce a comprendere: nei versetti del vangelo di Luca percepiamo tutto lo sgomento e l’incertezza che la Vergine prova nell’udire le parole dell’Angelo.

Con il suo coraggioso e fiducioso sì, Maria ci insegna che fidandoci di Dio noi diventiamo portatori della lieta notizia”.

Un invito alla comunità della matrice l'arcivescovo ha chiuso l’omelia: “Con il suo sì Maria ci indica la strada da seguire: se l’opera della salvezza è un dono d’amore divino, la realizzazione di tale opera richiede pure la nostra disponibilità a fidarci ed affidarci a Dio Padre”.

“Siamo certi che questo viaggio in Terra Santa sia opera della Provvidenza: nel giorno in cui la nostra comunità vivrà i festeggiamenti civili e religiosi in onore di Maria Santissima di Loreto, il nostro arcivescovo dalla Santa Casa di Nazareth ci riserverà una preghiera speciale” ha concluso il giovane parroco don Mattia Murra.

 

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