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La prima pietra dell’oratorio di Santa Maria del Popolo in Surbo ieri è stata posata dall'arcivescovo Michele Seccia alla presenza delle autorità e di tante famiglie tra i canti gioiosi dei bambini in festa.

 

 

“Apparentemente la distanza del futuro oratorio dalla parrocchia poteva apparire una difficoltà, eppure sarà un buon allenamento: i giovani si recheranno in oratorio correndo, per poter allenare i muscoli prima di una competizione sportiva; gli anziani invece potranno passeggiare e giungere in questo luogo per assistere alla partita che i ragazzi giocheranno. Tutto ciò sarà un buon esercizio di comunità” questo l’augurio che l’arcivescovo mons. Michele Seccia ha rivolto ai fedeli presenti.

Lo stesso arciprete don Mattia Murra ha spesso sottolineato che il progetto dell’oratorio è nato per accogliere la comunità tutta, non soltanto le classi di catechismo: “bambini, giovani, famiglie e anziani, tutti dovranno sentirsi a casa e guardare a questo luogo come una palestra, una scuola di formazione che ci guidi verso la vita buona del vangelo, che indirizzi i nostri cuori all’ascolto della Parola”.

Tanti gli interventi che hanno allietato il pomeriggio: i cori composti dai giovanissimi studenti della scuola media “E. Springer” e della scuola elementare “V. Ampolo” hanno accompagnato i diversi momenti della cerimonia.

La prima pietra è stata posta dall'arcivescovo e a seguire tutti i bambini presenti hanno posato una piccola pietra, simbolo di un impegno concreto per la costruzione della comunità che abiterà l’oratorio nel futuro.

“Possano queste opere essere utili per lo sviluppo morale ed etico di tutti i coloro che  frequenteranno domani questi luoghi. Ricordate: tante persone lavoreranno per costruire l’oratorio, ma solo il Signore è davvero la fonte di crescita vera”, ha concluso l’arcivescovo.

 

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