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Forse non tutti sanno che il santuario dell’Annunziata di Squinzano, oltre a conservare al suo interno le spoglie di Maria Manca e di due dei suoi figli, custodisce un prezioso reliquario in legno contenente frammenti di ossa dei Santi Innocenzo, Nigello, Severo, Teodoro e Perpetua, tutti martiri.

 

 

 

Il reliquario è stato donato al santuario il 16 marzo 1688 da don Carlo Floravanti, vicario generale del vescovo di Lecce dell’epoca, Luigi Pappacoda e fu collocato, sin da allora, sulla sommità dell’altare maggiore del santuario.

Secondo un’antica tradizione l’urna veniva portata processionalmente per le vie del paese solo in casi di gravi calamità.

Tutti noi da più di un anno stiamo vivendo un periodo di grande prova a causa della pandemia che ci ha colpiti da un punto di vista sanitario, economico e sociale. Dovendo però evitare le processioni in quanto occasione di assembramento, l’arciprete don Alessandro Scevola, d’accordo con gli altri sacerdoti che operano a Squinzano, ha deciso di esporre le reliquie dei santi martiri alla pubblica venerazione per permettere ai fedeli di poterli visitare e trovare conforto nella preghiera.

 

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