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Fra(m)menti, un gioco di parole può essere il titolo di uno spettacolo. Perché Salvatore Cosentino ama giocare con le parole e farne spettacolo.

Appuntamento domani sera a Squinzano nell’auditorium della Casa-famiglia in via Brindisi alle 20,30 per un’altra serata con “Fra(m)menti” grazie all’iniziativa del Progetto “Aggiungi un posto a tavola”, iniziativa cultural promossa da “Squinzano Città della musica”, dall’agenzia “Ribalta” e dalla parrocchia San Nicola di Squinzano.

L’ultima fatica del magistrato-autore teatrale è un "melange" di cose vecchie e nuove del suo repertorio, tutte rinnovate e riadattate per il palcoscenico del Teatro Orfeo. Una miscellanea di tematiche proposte "fra menti" per abbattere la quarta parete e suscitare, come sempre nei lavori di Cosentino, sorrisi e riflessioni.

Si parte da un'analisi sulle storture del linguaggio dei giuristi e si continua con una lucida (e ironica) meditazione sulle tre “P” più scottanti dell'uomo del terzo millennio: politica,  paternità e psicanalisi.

La trattazione, quindi, continua affrontando anche il drammatico tema della pena di morte, ancora applicata in tanti Stati: Salvatore Cosentino ne sottolinea l'essenza doppiamente disumana, in quanto pena che stronca una vita, però infliggendo prima al condannato la disperazione di tale consapevolezza.

Infine, si conclude con la smitizzazione, sempre tra il serio e il sarcastico, di tre poteri forti della moderna società mediatica: giornalismo, editoria e televisione.

Con la consueta formula del teatro-canzone, lo spettacolo vuole rappresentare lo spirito dei tempi, metabolizzato e restituito al pubblico da un magistrato che crede che la legalità la si realizzi non soltanto celebrando i processi ma anche la bellezza.

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