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Si sono appena conclusi a Squinzano due giorni dedicati a Maria SS. Annunziata. Una devozione che si rinnova con fervore da ormai 400 anni e che rende gli squinzanesi partecipi di riti religiosi e civili che il tempo non scalfisce.

 

Domenica si è tenuta come da tradizione la fiera con decine di bancarelle in cui si poteva trovare di tutto: dai giocattoli alle pentole, dall’abbigliamento ai dolci caratteristici (mostaccioli e copeta). Grande la partecipazione della gente che ha affollato le strade e che non ha mancato di far visita al Santuario in cui per l’occasione, oltre alla celebrazione delle sante messe, si era organizzata gratuitamente una visita guidata nelle stanze in cui ha vissuto Maria Manca, la donna a cui nel 1618 è apparsa la Madonna consegnandole un garofano e chiedendole di portarlo a Suo figlio a Galatone.

Nel pomeriggio si è svolta invece la processione che, partendo dal Santuario, si è snodata per le vie del paese accompagnata dal Piccolo concerto bandistico di Francesco Musarò.

Nel pomeriggio di lunedì 25, giorno dell’Annunciazione, mons. Michele Seccia ha celebrato la santa messa insieme ai parroci del paese e a due sacerdoti arrivati da Teramo. L'arcivescovo aveva già avuto modo di conoscere il Santuario dell’Annunziata a ottobre, durante i festeggiamenti dell’anniversario dell’apparizione, e si è detto particolarmente felice della devozione dimostrata dai cittadini per la Madonna.

Durante l’omelia il vescovo ha posto l’accento sull’attenzione che bisogna prestare durante la celebrazione. “Quello che ascoltiamo - ha spiegato - ci riguarda personalmente. Come nel mistero dell’Incarnazione abbiamo le due persone Maria e Cristo, così nella proclamazione della Parola di Dio abbiamo la parola della nostra fede, di ciascuno di noi, perché questa parola risuona per noi. Dio ogni volta ci dice: 'Tu sei mio figlio, sentiti chiamato, coinvolto in questa esperienza di fede'. Quando celebriamo il mistero dell’Incarnazione, non possiamo dimenticare che Dio è voluto farsi nostro cibo.”

A fine celebrazione, prima della benedizione, il Vescovo ha però voluto fare un appunto riguardo l’assenza di bambini a messa. Ha invitato i presenti a tramandare la memoria di ciò che è avvenuto a Squinzano, chiedendo poi di insegnare ai bambini a fare il segno della croce e ad abituarli a dire le preghiere a tavola.

 

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