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Giovedì ricorre il 18° anniversario della morte di don Nicola Leone, fondatore e primo parroco della chiesa parrocchiale Maria Regina di Squinzano, comunità che quest'anno festeggia il mezzo secolo di vita. Don Albino De Pascali, suo viceparroco, ne traccia un breve profilo attingendo al cassetto dei ricordi.

La gentile richiesta di spostare indietro di 48 anni le lancette del tempo, per ricordare la figura di don Nicola Leone, è per me motivo di grande gioia, perché insieme con la mite figura del parroco, affiorano i ricordi degli anni più belli della mia vita sacerdotale, trascorsi nella parrocchia di Maria Regina in Squinzano.

 

Fu la prima esperienza di servizio in una comunità come collaboratore del parroco. Mi sembrò subito di essere entrato in una grande e bella famiglia; parrocchia giovane di periferia, grande entusiasmo, voglia di partecipazione e tenti ragazzi e giovani.

 

Non ci volle molto a capire che in quindici anni, da quando era nata la parrocchia, era stata la figura di don Nicola a creare quel caldo clima familiare. Niente di clamoroso nella vita del parroco e della parrocchia: don Nicola era stato un prete semplice, povero, umile. Soprattutto povero! Aveva predicato il Vangelo con la vita, e la gente aveva capito.

 

Io ero felice dell'ottimo rapporto con la gente, soprattutto con i ragazzi e i giovani, liberi, a quel tempo, dalla schiavitù delle cose, e con la voglia di stare insieme sempre, al di là dei doveri scolastici. Non so dire se erano più felici loro di stare con me o io con loro.

 

Don Nicola era visibilmente contento di vedere tanti ragazzi che animavano la vita della parrocchia. Lo capii quado si lamentò con me di vederne pochi che frequentavano o sacramenti.

         

Ringrazio Dio che con tanti di quei ragazzi, sposati con figli, conservo ancora i contatti tramite i socials, ottimo antidoto per me, nella solitudine degli anni, non avendo più incarichi di parrocchia. Grazie anche a te Don Nicola

 

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