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Come già riferito ieri da don Alessandro Scevola, arciprete di Squinzano su Portalecce (LEGGI), l'intera comunità cittadina del nord Salento, opportunamente incoraggiata dai parroci, sta vivendo da qualche giorno la gioia e la fatica dell'accoglienza dei profughi di guerra provenienti dall'Ucraina.

 

 

 

"Sono in tutto sei (e non più cinque ndr) le donne e sedici i bambini che sono stati accolti in sei famiglie squinzanesi - è il primo aggiornamento di don Alessandro sulla situazione presentata ieri. Grazie all'aiuto della Farmacia Giordano ad ogni persona accolta è stato fatto il tampone all'arrivo. Non ci sono minori non accompagnati ma tutti sono nelle case con le loro mamme. La quasi totalità di questi nuclei familiari proviene da una cittadina del confine russo che è stata tra le prime ad essere bombardata. Per la fretta di fuggire dalla guerra hanno portato con sé solo un piccolo bagaglio o zainetto".

"Nessuno di loro conosce la lingua italiana - prosegue l'arciprete, solo qualche donna parla l'inglese. Per poter comunicare ci stiamo avvalendo della mediazione di una donna ucraina residente a Squinzano e che lavora in Italia già da alcuni anni, di un'insegnante d' inglese che conosce la lingua russa e ovviamente di Google traduttore. I bambini e le loro mamme mangiano e dormono presso le famiglie che si stanno prendendo cura di loro. Per poter provvedere ai vestiti, medicinali e ad altro stiamo facendo riferimento alla raccolta lanciata in collaborazione con l'associazione Pro loco Casalabate Marina di Squinzano, alla Caritas parrocchiale, alla solidarietà di alcune associazioni private presenti sul territorio".

Ogni pomeriggio le mamme ucraine con i loro bambini vengono accolte nella canonica parrocchiale di Piazza San Nicola per comunicare tra di loro, per fare merenda, per far giocare i bambini nei giardini adiacenti.

"Il bambino più piccolo ha 10 mesi e il più grande 14 - informa don Alessandro. Inoltre, sempre in canonica due pomeriggi a settimana sia i piccoli che le mamme fanno lezioni private di italiano. Grazie alla collaborazione della dirigente scolastica già da lunedì prossimo i bambini della scuola primaria e secondaria saranno inseriti nelle classi. Non conoscendo la lingua italiana e non avendo l'indispensabile per la scuola, tutto il personale scolastico si sta mobilitando non solo per accoglierli ma anche per fornire loro il materiale didattico e offrire schede personalizzate di comprensione dell’alfabeto e della lingua italiana. Anche le scuole materne e gli asili nido stanno collaborando con noi per accogliere i piccoli".

Tutte le operazioni di accoglienza si svolgono anche a Squinzano, come altrove, in stretto e costante contatto con le autorità preposte: la commissione prefettizia, il comando di polizia municipale, la stazione dei carabinieri e la protezione civile. "Purtroppo - aggiunge Scevola - non conosciamo i tempi di accoglienza perché tutto dipende da come andrà la guerra".

C'è anche da annotare sul fronte degli aiuti che Padre Salvatore Giardina (ofm), parroco di Santa Maria delle Grazie, ha già effettuato un bonifico di 2500 euro come segno di carità per la fraternità francescana presente in Ucraina con oltre cinquanta parrocchie. Ma anche che continua la raccolta di viveri, medicinali, indumenti e altro che da giorni coinvolge le scuole, i privati e le associazioni presenti sul territorio.

"L’aver fatto rete - sottolinea don Alessandro - tra comunità parrocchiali, tra le Caritas, con le scuole, le istituzioni e con gli enti di volontariato operanti a Squinzano sta permettendo alla nostra comunità cittadina di essere unita e solidale nell’affrontare questa emergenza umanitaria".

"Un grazie speciale - conclude l'arciprete - a tutte le persone che stanno dando il loro aiuto ma permettetemi un grazie carico di gioia e gratitudine immensa alle famiglie che hanno aperto le loro case ai profughi: Regina, Rosalba, Mariangela, Annamaria, Annarita, Paola; ai loro mariti e ai loro figli: siete una testimonianza splendida per tutta Squinzano. Ricordo che l’emergenza continua e altre richieste di accoglienza ci stanno giungendo in queste ore. Chi può accogliere non si tiri indietro: non lasciamo senza un tetto o un pasto caldo tante mamme e bambini che stanno fuggendo dall’orrore".

 

Forum Famiglie Puglia