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L'ordinazione di don Angelo Rizzo a San Cesario di Lecce nella parrocchia Sant'Antonio di Padova, sabato 7 settembre alle 19, con diretta tv su Portalecce e su Teledehon (ch 18 e 518) è ormai alle porte. 

Anche in casa Rizzo c'è grande emozione per un'attesa durata dodici anni. Per questo abbiamo provato a parlare con Antonio e Cristina, i genitori di don Angelo. E ci siamo riusciti.

Cristina e Antonio, manca ormai davvero poco all’ordinazione presbiterale di vostro figlio Angelo. Come state vivendo questi giorni di attesa?

Sicuramente sono giorni carichi di tante emozioni: vedere nostro figlio Angelo coronare quel sogno che porta nel cuore fin dall’infanzia è certamente per noi motivo di orgoglio oltre che di enorme gioia. Non è stato facile: ha camminato per lunghi anni, tra momenti belli ed altri più difficili ma abbiamo notato la serietà con cui fin da subito ha percorso questa strada. Ci ha particolarmente colpito la gioia con la quale rientrava a casa durante i periodi di vacanza. Tutto questo ci fa vivere con serenità questi giorni di attesa sapendo Angelo felice per quanto a breve vivrà insieme alla sua famiglia e alla sua amata comunità cittadina, che insieme a noi non ha esitato a gioire e a prepararsi. A tal proposito ringraziamo l’arcivescovo Michele Seccia per aver concesso ad Angelo di essere ordinato nella sua San Cesario, che tanto ama!

Facciamo un salto indietro. Cosa avete pensato quando don Angelo, 12 anni fa, vi ha comunicato la sua scelta di entrare in seminario?

(Risponde la mamma) Io presi molto male la decisione. Angelo ci comunicò gia in quinta elementare il desiderio di voler entrare in Seminario. Io insieme a mio marito decidemmo di attendere un altro po’, per poi riesaminare la situazione al termine della scuola media. Ma dopo tre anni Angelo si ripresentò ancora più convinto. A malincuore accettai che entrasse in seminario. Antonio, invece, ha accolto fin da subito con gioia la decisione di nostro figlio. Torno a ripetere: vederlo felice ha pian piano rincuorato il mio cuore ed ora tutti noi siamo felicissimi per la strada che ha compiuto e per la sua definitiva consacrazione al Signore. Non c’è cosa più bella che vedere il proprio figlio felice per la scelta di vita compiuta.

Oggi sono sempre meno i ragazzi che decidono di intraprendere l’esperienza di discernimento vocazionale in seminario e spesso i loro genitori faticano ad accettare una tale decisione. Cosa vi sentite di suggerire alle famiglie dei ragazzi che scelgono questa strada?

Noi possiamo suggerire di lasciar liberi i figli, di scomettere in loro e soprattutto di fidarsi di Dio. Egli è il grande artista il quale con la nostra collaborazione può compiere opere uniche e meravigliose. Certo non è mai facile il distacco ma come Gesù stesso promette nel Vangelo il centuplo è già su questa terra per chi si abbandona alla sua santa volontà. E la gioia dei propri figli vale più di qualnque altro nostro progetto per loro.

E il giovane Samuele, fratellino di don Angelo, come sta vivendo questi giorni di preparazione? Che aria respira in famiglia?

Al mio amato fratellone voglio dire solo una cosa: ti voglio bene! Sono fiero di te! Vedere come la gente ti ama e ti prende ad esempio fa di te una persona da imitare. E tu per me, fratellone caro, sei davvero speciale. Vederti gioioso riempie di gioia anche me, nonostante quell’ansia che ti caratterizza! Sto vivendo anche io con grande emozione questi giorni e non vedo l’ora di poter avere un fratello prete!

Per finire. Cristina e Antonio, quale augurio vi sentite di porgere a don Angelo alla vigilia della sua ordinazione?

Che sia felice per sempre, così come lo è stato in questi anni. E che soprattutto non si senta mai solo: noi, sua famiglia, gli saremo sempre accanto e non dovrà mai dubitare del nostro affetto e del nostro amore nei suoi confronti. Ora è necessario che spicchi il volo, che voli alto e lontano, secondo le strade che Dio stesso traccerà per lui; noi gli saremo sempre accanto, se non fisicamente, lo saremo certamente con il cuore. Infine gli auguriamo di rimanere così come ora, ragazzo semplice e gioioso, con quella umiltà che è l’unica ricchezza che come famiglia abbiamo provato a donargli. Ringraziamo quanti hanno contribuito al cammino di Angelo e quanti in questi giorni si stanno prodigando per rendere unica l’ordinazione sacerdotale di nostro figlio.

 

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