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C'è grande attesa - soprattutto fra i cultori e gli "addetti ai lavori" - per la presentazione del libro - opera prima – di Antonio Calabrese, maestro di cappella della cattedrale di Lecce, dal titolo "Cantate inni. Florilegio di lodi ai Santi venerati a Novoli e nella diocesi di Lecce" (ArgoMENTI Edizioni).

Il volume sarà "svelato" questa sera, alle 19, nella chiesa dei Padri Passionisti, a Novoli. A fare gli onori di casa, il superiore del Convento, Padre Luca Fracasso, insieme al presidente di Nova LiberArs a.p.s., Emmanuela Rucco (a nome dell'associazione che organizza l'evento) ed a Marco De Luca e Sabrina Spedicato, rispettivamente sindaco e assessore alla cultura del comune di Novoli. Con loro, anche Cosimo Valzano, presidente del Consorzio Unione dei Comuni del Nord Salento - Valle della Cupa e Margherita Sciddurlo, docente di Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio musicale "N. Rota" di Monopoli.

A seguire, gli interventi di Piergiuseppe De Matteis (medico e cultore di tradizioni e Storia Patria) e di mons. Antonio Parisi (direttore Ufficio musica sacra di Bari e consulente per la musica Liturgica presso l'ULN della Cei).

Le conclusioni saranno dell'arcivescovo metropolita di Lecce, mons. Michele Seccia. Modera e conduce Antonio Soleti (Editore e Direttore Responsabile di Paisemiu.com). L'incontro sarà allietato dal canto di alcuni inni a cura di 5 cori: la Schola cantorum San Gabriele dell'Addolorata (Novoli), la parrocchia Maria Ss. Assunta in Cattedrale (Lecce), la parrocchia San Lazzaro (Lecce) e la parrocchia Maria Ss. Assunta e Santa Famiglia (Trepuzzi).

“Ho pensato di realizzare una raccolta di Inni dedicati ai santi venerati a Novoli (ai quali si aggiungono, in appendice, alcuni da me composti) - dichiara Calabrese - ordinati secondo un calendario liturgico novolese, con l’intento di legare, in un unico vincolo, storia e musica sacra della cittadina nord salentina. Mi sono state di guida anche persone che, giunte ad una certa età, vivono soprattutto di ricordi e, con le loro nostalgiche reminiscenze, sono riuscite a coinvolgermi pienamente in quella che era l’atmosfera del loro passato, raccontandomi come vivevano, nella fede più sincera, quei tempi di difficoltà economiche e sociali, di duro lavoro scandito dai tempi liturgici".

 

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