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Si sono svolti nel pomeriggio di oggi, nella chiesa madre di Monteroni, i funerali del professore Renzo Marini, volto storico della comunità. L’ultimo viaggio con la sciarpa dei colori gialloblu della Nuova Pallacanestro Monteroni, la sua grande passione. Un lutto che ha colpito la società civile e il mondo salentino dello sport.

 

 

 

Marini, vecchia gloria del basket, era presidente onorario e anima della Npm. Docente di matematica e a lungo vicepreside dell’istituto Antonietta De Pace di Lecce, è stato maestro di intere generazioni sia tra i banchi di scuola che sul parquet del Palazzetto dello sport di Monteroni, la sua seconda casa. Marini si è spento ieri a 83 anni. Lascia la moglie e i figli. Con lui se ne va un pezzo di storia della comunità. Oltre alla sua vita dedicata al basket e soprattutto alla formazione umana e sportiva dei giovani, è stato l’emblema della pallacanestro monteronese prima nelle vesti di giocatore, poi di allenatore e infine di dirigente. Marini è stato anche amministratore comunale ed esponente prima della Dc e poi della Margherita e del Pd. Una militanza vissuta sempre all’insegna del servizio, più che del potere. Il suo impegno, dalla scuola allo sport, dalla politica al volontariato, è stato sempre animato da una forza particolare e unica che si chiama passione civile.

Nel 1976 fu in prima linea, come responsabile della logistica, anche nei mondiali di ciclismo su pista che si disputarono al Velodromo degli Ulivi (dove Francesco Moser vinse l’oro nell’inseguimento), all’epoca in cui il fratello Mario, padre fondatore l’impianto, era sindaco di Monteroni.

“È praticamente impossibile esprimere ciò che il professore ha rappresentato per il basket a Monteroni e non solo. Renzo Marini - afferma la nota di cordoglio della Npm - è stato la pallacanestro in persona, ha visto nascere e crescere il movimento cestistico dapprima come allenatore, poi in veste di dirigente, portandolo ad altissimi livelli e assicurando sempre passione e amore sconfinato con le sue qualità professionali e soprattutto umane. Da presidente onorario ha fatto da guida e mentore, coltivando con l'esempio l'attaccamento ai colori gialloblù. Ci sentiamo tutti spiazzati e affranti dalla perdita di un uomo che, indelebilmente, ha legato il suo nome alla storia di Monteroni, portata avanti con orgoglio e passione. Grazie per tutto, Professore”.  

Attraversato dalle emozioni anche il ricordo della dirigente scolastica dell’istituto Ascanio Grandi di Lecce, Maria Rosaria Manca. “Scompare una figura storica della nostra città di Monteroni. Il professore Marini - scrive - era uomo buono e generoso con il quale ho condiviso l'esperienza straordinaria del doposcuola per i ragazzi più deboli scolasticamente, nella grande famiglia della Caritas della parrocchia Matrice. Conservo di lui un ricordo dolcissimo, ormai anziano, seduto accanto ai piccoli, tenace nell'insegnare le regole fondamentali della matematica con pazienza e amorevolezza. Renzo ha fatto della fede uno dei pilastri della sua esistenza, ora godrà sicuramente il premio riservato a coloro che hanno creduto”.

Il professore e storico locale Gino Giovanni Chirizzi fa poi appello alle nuove generazioni affinchè prendano in mano il testimone degli insegnamenti di Renzo Marini. “Scompare - ricorda Chirizzi - una delle figure più emblematiche di questo nostro travagliato paese. Sicuramente una figura luminosa, ricca di grande umanità, sempre disponibile e coerente nelle sue scelte di vita e di attività nel sociale, nella pubblica amministrazione, nella famiglia, nella scuola. Nella speranza che le nuove generazioni sappiano trarre profitto dai suoi insegnamenti, dalle sue certezze, dai suoi valori”.

 

 

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