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Parroco, amico, fratello, confratello. Se dovessi pensare a don Giorgio Pastore, la mia mente ritorna a quell'ottobre 2007, quando tornai dal primo weekend da Molfetta per le vacanze. Mi misi a conoscerlo piano piano perché ero curioso di sapere chi avrebbe sostituito il mio parroco don Giuseppe Tondo nella parrocchia di Sant’Antonio di Padova a San Cesario di Lecce.

 

 

 

Ero un semplice seminarista che iniziava il suo primo anno di formazione a Molfetta. Da quell'incontro, il carissimo don Giorgio non è stato per me semplicemente un parroco che mi ha guidato fino al mio sacerdozio,  ma un amico, fratello e confratello.

Proverò a descrivere chi è per me oggi don Giorgio. Da parroco ha avuto una cura particolare ed un'attenzione fraterna verso di me: mi ha guidato con i consigli, con la vicinanza, con l'attenzione in tutte le mie tappe verso il sacerdozio, fino a starmi accanto non solo nei momenti ministeriali ma soprattutto anche nei momenti della mia vita, non facendomi mai mancare la sua testimonianza di uomo e soprattutto di sacerdote.

Nei tratti può sembrare un po' burbero, lo conosciamo abbastanza bene, ma voglio sottolineare che è una persona che con il suo umorismo riesce ad infondere serenità, ma allo stesso tempo anche il suo amore per la chiesa.

Può sembrare molto rigido, ma nella sua rigidità vuole che la Chiesa sia madre che nello stesso tempo sa prendersi cura dei propri figli.

In uno dei momenti importanti della mia vita don Giorgio si è dimostrato veramente un fratello che non si è mai allontanato, sempre presente anche con una semplice chiamata quotidiana, con una sua attenzione premurosa, ma anche con un rimprovero fraterno, per correggere ma nello stesso tempo per sostenere i momenti di difficoltà nel cammino del seminario.

I fratelli nella vita sono fondamentali, perché sanno stare sempre accanto, e di questo devo essere riconoscente a don Giorgio che nonostante la sua fraternità riesce a stare accanto a me e consigliarmi nel cammino del mio sacerdozio.

Non c'è stato un giorno che non sia venuta meno la sua vicinanza nei miei confronti.

Ecco quindi che da parroco si trasforma in un amico giocherellone, in un fratello che ha a cura i propri fratelli. Oggi confratello, che sa stare accanto, ma nello stesso tempo sa essere premuroso e attento. Cosa augurargli, quindi, per questo 25esimo di sacerdozio?

Lo dico rivolgendomi direttamente a lui. Ti faccio i più sinceri ed affettuosi auguri, caro don Giorgio, ti ringrazio di cuore perché con amore e con grande dedizione, ogni giorno, spezzi e condividi la Parola ed il Pane di nostro Signore Gesù Cristo e ascolti, condividendo con delicata attenzione, la gioia e gli affanni: siamo riconoscenti al Padre del dono del tuo sacerdozio, della tua generosa presenza e disponibilità nelle Comunità che hai servito fino ad oggi! Al Signore chiedo che ti accompagni con la sua grazia, affinché tu possa proseguire sempre con lo stesso costante entusiasmo e con passione il prezioso e difficile cammino che hai intrapreso 25 anni fa. Ad multos annos! Ti abbraccio.

 

*parroco Maria SS. Assunta in Cavallino 

 

 

Prenderà il via questa sera, nella parrocchia Maria SS. Ausiliatrice di Monteroni, il triduo di preperazione al 25esimo di don Giorgio (LEGGI PROGRAMMA) che si celebrerà domenica 2 ottobre insieme all’arcivescovo Michele Seccia.

 

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