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È un momento di festa e di gioia quello che l’altra sera ha vissuto la comunità ecclesiale di Monteroni di Lecce, ma anche di sano e santo orgoglio.

 

 

 

L’inaugurazione del ristrutturato oratorio " San Giovanni Bosco" vuole ricordare a tutti che la comunità cristiana non ha “gettato la spugna “, non si è arresa di fronte alle difficoltà, non solo economiche, ma neanche quelle derivate dalla pandemia in corso, non ha perso l’entusiasmo per la formazione dei ragazzi e dei giovani, non si è scoraggiata di fronte alle difficoltà di qualunque sorta. Ecco dunque l'oratorio, quale segno di novità e di una volontà di decisa ripresa.

Presenti all'inaugurazione il card. Marcello Semeraro che ha benedetto l’edificio restaurato, l'arcivescovo Michele Seccia, il parroco don Giuseppe Spedicato, il sindaco Mariolina Pizzuto, e un gruppo di fedeli e cittadini in rappresentanza dell'intera comunità. Breve ma intensa è stata la cerimonia di inaugurazione durante la quale è stato donato all'oratorio, da parte della famiglia Spedicato, in memoria del figlio Cristiano prematuramente scomparso, un defibrillatore.

Il card. Semeraro, ha voluto sottolineare, durante la cerimonia, come grazie all'attività oratoriale, ancora oggi ci sono persone disposte ad offrirsi in prima persona, per un ascolto e un confronto, siano essi educatori che genitori e sacerdoti, che testimoniano la gioia del vangelo e rassicurano che quello il cristianesimo propone corrisponde in pieno a ciò che gli uomini desiderano nel profondo del loro cuore.

Il sindaco, visibilmente commossa, ha invece dichiarato che crede fermamente nella validità di questa istituzione, che onora la città di Monteroni di Lecce e la qualifica come un importante strumento per la formazione umana della gioventù.

L'arcivescovo ha rimarcato inoltre, l'importanza dell’oratorio come punto di contatto prezioso per il mondo giovanile, che non può vivere in solitudine o lasciarsi vivere, né tanto meno essere facilmente sedotto da chi propone avventure devianti, tanto facili e comuni nella nostra società.

Don Giuseppe, infine, dopo aver ringraziato quanti hanno permesso la realizzazione dell'opera, ha detto che l'oratorio è uno spazio aperto per tutta la comunità cittadina ed ecclesiale acquistando così un valore prezioso perché tutti si sentono invitati, accolti, stimati come figli preziosi al cuore di Dio Padre e tutti fratelli nostri.

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

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