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L’antico culto per San Foca di Sinope, nella località costiera che porta il suo nome, è una testimonianza unica della devozione e della tradizione che residenti e villeggianti hanno maturato nel tempo, sin da quando il nucleo abitato si limitava ad essere un piccolo borgo di pescatori.

 

 

 

Oggi 18 e domani 19 agosto si festeggia nella marina di San Foca proprio il vescovo e martire Foca, la sua figura si colloca alle radici della fede di questa zona del Salento centrale, come precisa il parroco don Mario Calogiuri: “San Foca, vescovo e martire, testimoniando la sua fede, ebbe un mondo nemico e crudele, lo vinse non contrastandolo, ma morendo proprio per questa fede. San Foca, originario di Sinope, è celebrato in tutto l’Oriente sin dai primi anni del cristianesimo, e verso le sue spoglie mortali si sovrappone la costante devozione qui, sulle nostre coste, portata dai padri Basiliani nell’ottavo secolo” una devozione nei confronti del protettore del paese che, come prosegue don Mario, permette di riconoscere l’attualità del suo ruolo oggi: “Viviamo questi giorni sospinti dalla forza dell’esempio eroico che San Foca ci ha dato, la memoria del suo martirio pone alla nostra attenzione la testimonianza dei martiri di ieri e di oggi. I cristiani pagano più di tutti, in ogni parte del mondo, la loro fedeltà a Dio, come nei primi tempi di questa fede. Accogliamo le grida di questi innocenti e le lacrime degli oppressi, spesso causate da chi si oppone e contrasta la libertà del culto”.

Domani 19 agosto, alle 19,30, sarà celebrata la messa dall’arcivescovo Michele Seccia sul Lungomare Matteotti, nei pressi della chiesa parrocchiale. Oggi, invece, non potendo svolgersi la processione a causa delle norme anti-contagio da Covid 19, il simulacro di San Foca sarà esposto all’esterno della chiesa subito dopo la messa delle 19,30.

 

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