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San Niceta il Goto, Martire della Chiesa e protettore di Melendugno, la comunità prepara i festeggiamenti tra devozione e culto popolare.

Abbazia San Niceta

La comunità di Melendugno si prepara a vivere i prossimi 15 e 16 settembre i festeggiamenti in onore al protettore San Niceta il Goto, santo di origini rumene e martire della Chiesa. Quest’anno un programma ricco di novità non solo per quanto riguarda i festeggiamenti civili, ma novità sono previste anche nei riti religiosi.

Infatti, alle  10  del 15 settembre, è prevista presso la Chiesa Madre la solenne liturgia in rito bizantino, presieduta da mons. Donato Oliverio, vescovo di Lungro e dall’arcivescovo di Lecce mons. Michele Seccia, appuntamento questo molto importante non solo in relazione al patrocinio di San Niceta, ma anche in relazione al messaggio ecumenico che questa celebrazione può trasmettere.

Al termine della messa delle 18 invece, si terrà la solenne processione per le vie di Melendugno con il simulacro di San Niceta e la reliquia del braccio, che si concluderà con la consegna delle chiavi della città al patrono da parte del sindaco e il successivo spettacolo pirotecnico.

Il giorno della festa invece, il 16 settembre, sono previste quattro celebrazioni, compresa quella tradizionale delle 5 del mattino presso l’abbazia intitolata a San Niceta ubicata nei pressi del cimitero comunale, appuntamento che rappresenta più di tutte la devozione e la tradizione melendugnese.

Il parroco di Melendugno don Salvatore Scardino, in un suo personale messaggio rivolto alla comunità scrive: “Le feste patronali ci aiutino a riscoprire le nostre radici, i valori autentici che derivano da una fede vissuta, così come ce l’hanno trasmessa i nostri avi e che purtroppo va dissolvendosi”. Questo appuntamento dell’anno rappresenta proprio per Melendugno un legame tra la quotidianità e la sua antica storia. Il sacerdote fa riferimento anche alla parrocchia come luogo di aggregazione che deve sganciarsi dalle antiche etichette “della chiusura da sagrestia”.

Tra i festeggiamenti civili che il comitato feste ha programmato per questi due giorni si segnala che le vie del centro sono state addobbate con le tradizionali luminarie e che le due serate saranno allietate dalla musica sinfonica e operistica delle bande di Francavilla Fontana e di Lecce.

Melendugno torna così a vivere questa antica tradizione che vede coinvolti non solo i residenti, ma anche i numerosi cittadini emigrati, che tornano nella terra natale a vivere questi giorni di festa tra le numerose effigi del santo presenti nel centro abitato, compresa l’imponente scultura in marmo realizzata in piazza Risorgimento.

 

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