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Ha avuto inizio ieri, 25 gennaio a Melendugno, il triduo di preparazione alla festa di San Niceta del terremoto, ricorrenza con la quale la comunità locale ricorda la protezione del santo patrono in occasione del sisma del ‘700.

 

 

 

I fedeli di Melendugno sono infatti particolarmente legati a questa tradizione, un momento di maggior rilievo per la comunità è previsto in chiesa madre alle 18 di venerdì 28 gennaio, con la solenne celebrazione eucaristica. “Il 28 gennaio prossimo ricorrerà il centoquarantesimo anniversario della traslazione della reliquia dell’avambraccio sinistro del nostro patrono San Niceta a Melendugno, ma purtroppo non potremo festeggiare questa importante ricorrenza a causa dell’attuale aumento dei contagi del Coronavirus” ha annunciato il parroco don Salvatore Scardino, precisando che anche quest’anno non potrà tenersi il tradizionale appuntamento con l’accensione del falò: “Quest’anno ci sentiamo più uniti dal filo invisibile che ci lega ai nostri antenati che si rivolgevano a San Niceta per chiedere la protezione dal terremoto avvenuto nel 1743 e quindi oggi come allora invochiamo l’intercessione del nostro santo patrono affinché possiamo superare presto il momento difficile che stiamo vivendo”

 

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