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È già passato un anno da quando abbiamo iniziato a sentire parlare di Coronavirus e mai avremmo pensato che l’intero duemilaventi e tutte le nostre vite sarebbero state segnate da questo virus sconosciuto.

 

 

 

Sempre un anno fa, a ridosso di queste ore, la comunità di Lizzanello si apprestava ad iniziare i festeggiamenti per la festa del Patrocinio di San Lorenzo, con annessa tradizionale accensione della fòcara. Oggi, a poche ore dall’inizio dal triduo di preparazione alla festa, i lizzanellesi dovranno fare appello alla memoria per rivivere qui momenti perché, proprio quel misterioso virus ancora oggi, dopo un anno, nega loro la possibilità di omaggiare il santo protettore San Lorenzo nel migliore dei modi.

Ci sarà solo lo stretto necessario - le parole di Maria Rosaria Manti, presidente dell’associazione Licyanellum, che cura il rito civile della festa -. “Diversamente non si poteva fare. Improbabile anche solo pensare alla classica raccolta porta a porta ma non mancheranno segni di festa:  le luminarie e le note della banda, ci faranno sentire di meno la mancanza della fòcara.”

Il programma prevede anche la presenza dell'arcivescovo, Michele Seccia, alla messa delle 18.30  di stasera, 17 gennaio: servirà a far respirare aria di festa in parrocchia. Mons. Seccia, infatti, è stato invitato dal parroco don Francesco Morelli per celebrare un altro mancato appuntamento che la città di Lizzanello avrebbe dovuto vivere lo scorso marzo: il 50° anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale.

Saranno quindi due i motivi di festa per la comunità di Lizzanello, che si stringerà attorno alla mensa eucaristica assieme al loro arcivescovo e al loro protettore San Lorenzo.    

 

 

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