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Dopo il lungo periodo di pandemia, trovandoci ancora in uno scenario incerto, i dubbi e le domande su quale sia il modo giusto per ricominciare sono tante.

 

 

 

Come far tesoro dell’esperienza vissuta senza lasciarci vincere dalla sfiducia e dallo sconforto? Come sfruttare questa occasione per ripartire in modo decisamente nuovo e vincente? Allora, cosa c’è di meglio di ispirarsi al sole che sorge sempre e comunque ogni giorno?

I giovani della parrocchia “Spirito Santo” di Lequile, grazie all’iniziativa della diocesi “Estatè… l’Ac riparte da te” e alla pesca fortunata di una giovane “alba, cornetti, asciugamani” hanno trovato lo spunto giusto e, finalmente, lo scorso weekend si sono riuniti per andare incontro al sole che sorge.

Per questo, nella notte tra sabato e domenica i giovani si sono recati al faro della Palascìa ad Otranto; non un posto scelto a caso, ma un luogo che permettesse loro di non stare fermi ad aspettare, ma di andare incontro al sole, attraversando il buio della notte guidati da tre stelle: la fede, la carità e la speranza.

Queste stelle hanno permesso loro di raggiungere la meta prefissata tenendo lo sguardo “fisso su di lui”, unico vero punto di riferimento proprio come i marinai guardano il faro per orientarsi verso la terra ferma.

L’arrivo del nuovo giorno possa essere segno di rinascita e ripartenza, non solo per i giovani che hanno vissuto quest’esperienza, ma per tutti noi… ricordandoci che “L'alba è già qua, Per quanto sia normale vederla ritornare, mi illumina di novità, mi dà una possibilità” (‘L’alba’ di Lorenzo Jovanotti).

 

 

 

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