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Intensa giornata quella di martedì scorso per la città di Lequile, martedì dopo Pasqua, giorno in cui si festeggia 'Santu Itu menzanu', la seconda delle tre festività annuali dedicate al santo.

 

 

 

“L'annuale memoria delle reliquie di San Vito a Lequile si riveste quest'anno di un significato particolare e di una gioia più intensa”, afferma l'arciprete don Carlo Calvaruso, “poiché ricorrono i trecento anni dal 1722, il martedì fra l'ottava di Pasqua, in cui la traslazione della reliquia da Napoli a Lequile è avvenuta e da allora ogni anno è portata in processione. In un momento storico per la comunità cristiana di Lequile che, dopo due anni di degno restauro dell'immagine del santo patrono ad opera della ditta Leopizzi di Parabita, aumenta il senso di gioia e di speranza nel cuore dei credenti”.

Nella mattinata di martedì si è svolta la solenne processione con la statua del santo per le vie del paese, partendo dalla rettoria a lui dedicata, alla presenza delle autorità religiose e civili, il comitato festa, Gruppo portatori e portatrici San Vito, le confraternite presenti a Lequile e fedeli devoti. Ha preceduto la processione il corteo storico, che ha rievocato l'arrivo della reliquia di San Vito: un'ampolla con il suo sangue. Vicino alla statua del santo una teca, contenente il tesoro del santo: una vestina con gli ori donati dai fedeli x grazie ricevute.

Momento centrale della processione la sosta in piazza per il 'cambio delle bandiere', poste su un'antica guglia. Tanta gente devota e commossa ha accolto il santo adolescente e un nutrito gruppo di bambini e ragazzi ha espresso con gioia l'arrivo del santo lasciando volare in cielo tanti palloncini rossi, colorando l'azzurro cielo.

In serata presso la rettoria di San Vito è avvenuta la concelebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, insieme ad alcuni sacerdoti che hanno negli ultimi anni partecipato ad edificare la storia ecclesiale di Lequile. Insieme a don Carlo Calvaruso e don Carmelo Gentile erano presenti: don Attilio Mesagne, don Vito Caputo, don Gianmarco Errico.

Una nota molto importante che legherà ancora di più i fedeli al santo, a partire proprio da martedì scorso, è l'istituzione dell'Anno Giubilare richiesta dal parroco e sostenuta dall'arcivescovo.

Il presule ha dato lettura del Decreto della Penitenzieria apostolica in cui Papa Francesco fa dono alla comunità cristiana di Lequile dell'indulgenza plenaria, nelle date del 19 aprile 2022, 26 giugno 2022, 13 febbraio 2023, 11 aprile 2023, 25 giugno 2023, giorni in cui Lequile ricorda annualmente per tre volte il santo patrono.

 

 

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Mons. Seccia ha ringraziato il parroco, don Carlo e i suoi collaboratori per aver preso in seria considerazione la necessità di un restauro della statua, pienamente sostenuto dalla Deputazione San Vito martire. “Questa celebrazione è un compimento di coronamento, ma anche di intensificazione della devozione, soprattutto della vita spirituale, in quanto battezzati”, sostiene l'arcivescovo. “È un evento che vede la comunità lequilese sempre presente, che sente e avverte un fascino che viene da lontano e che attira ancora. La devozione per un giovanotto che, nonostante la giovane età, viene onorato perché martire”, sottolinea mons. Seccia. “La festa più grande è la provocazione che il santo ci offre. San Vito è un segno di gioventù coraggiosa per tutta la comunità, di una gioventù che non si vergogna di testimoniare la propria fede. Il martirio è sempre attuale nella Chiesa, perché vuol dire testimoniare con coerenza ciò che uno dice di essere e si sforza di fare”.

L'augurio, come auspica d. Carlo, è che 'alla ripresa delle manifestazioni di pietà popolare corrisponda un profondo rinnovamento interiore, che susciti un vero e proprio cammino sinodale in tutte le realtà presenti nel paese e la luce di Gesù risorto porti verso percorsi di comunione inediti, ma entusiasmanti'.

 

 

 

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