Un gruppo di studenti dell’Università del Salento di corsi di laurea del Disteba (Dipartimento di Scienze e Tecnologie biologiche e ambientali) diretti dal dott. Maurizio Pinna, ricercatore di Ecologia, ha scoperto la presenza del mollusco Pinna nobilis nella laguna di Acquatina.
Un corso di laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese, da attivarsi in collaborazione tra l’Università del Salento e l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, con il necessario supporto della Asl di Lecce ma anche del Comune di Lecce.
Dopo aver riaperto al culto con una messa solenne il Santuario sorto nel luogo che con ogni probabilità è stato lo scenario in cui venne decapitato Sant’Oronzo, ora l’attenzione si sposta sulle reliquie di Nona (curazia) e sull’ipotesi di averle a Lecce in occasione dei festeggiamenti 2019.
Un altro espresso e forte desiderio dell'arcivescovo si è realizzato. Con una celebrazione eucaristica ha infatti riaperto, il 25 agosto scorso, il Santuario di Sant’Oronzo fuori le mura, luogo che la tradizione lega al martirio del primo santo vescovo della città e che i leccesi hanno da sempre denominato nella cultura popolare “Santu Ronzu te fore” o ancora “La Capu te Santu Ronzu”.
Il 25 agosto è il secondo giorno della festa che si è aperta il 24 agosto con il corteo da Piazza Sant'Oronzo fino in Piazza Duomo e il saluto del Sindaco Carlo Salvemini all'arcivescovo Michele Seccia, accompagnato dalla banda . Alle 10.30 presso il Santuario di Sant'Oronzo fuori le mura, è prevista la celebrazione della S. Messa officiata dall'Arcivescovo Michele Seccia.
La città è pronta per festeggiare i Santi Patroni Oronzo, Giusto e Fortunato. Nel cuore della tradizione è il filo conduttore della Festa di quest’anno, che intende riscoprire antiche tradizioni e dare spazio alla scoperta della cultura salentina con un ricco programma civile realizzato dall'Amministrazione comunale che si affianca al programma delle celebrazioni religiose allestito dalla parrocchia Cattedrale e dalla Curia arcivescovile.