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Un incontro significativo, una testimonianza coraggiosa, si svolgerà nella Parrocchia San Massimiliano Kolbe, domani 21 ottobre alle 20.30, il parroco don Antonio Murrone incontra don Maurizio Patriciello, il parroco antiroghi di Caivano (Napoli).

 

 

 

Don Maurizio, in Puglia per intervenire alla Settimana sociale di Taranto, è il prete che parla ai giovani in napoletano verace e che conquista tutti da subito. È il parroco di Caivano che grazie ad un incontro casuale con un francescano, ha lasciato la carriera medica ed è diventato sacerdote. Spesso è in tv per parlare senza mezzi termini, rimarcando il concetto che ha perseguito negli anni nonostante il pericolo di morte, accendendo riflettori e firmando denunce e petizioni per una terra martoriata: la Terra dei fuochi.

Ai ragazzi allettati dai facili guadagni, presenta l’immagine terrificante del corpo esanime di don Giuseppe Diana, trovato in un lago di sangue accanto all’altare. “Ci raccogliemmo in preghiera, altro non potevamo fare, ma sono episodi che fanno capire che il parroco di Scampia deve fare il proprio lavoro in maniera diversa dal parroco dei Parioli, perchè portavoce dei problemi del proprio territori, della sua gente flagellata dalla malavita e abbandonata dallo Stato”.

Decine di morti ammazzati da allora, la celebrazione dei funerali degli adolescenti, ed è proprio perché il loro sacrificio non sia vano che don Maurizio non ha nessuna intenzione di voltarsi dall’altra parte. Come con la piaga della Terra dei fuochi. La sua vita è certamente una testimonianza inequivocabile. Papa Francesco, gli ha confidato come l’enciclica Laudato si’ sia stata ispirata proprio alla Terra dei fuochi, perché mentre è facile far tacere un singolo con un colpo di pistola, così com’è stato con don Peppino, è molto difficile far tacere un popolo. Non dimenticatelo mai”.

 

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