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Il distacco dal proprio parroco è da sempre, per una comunità, un momento vissuto con una certa mestizia, pur se mitigata dalla gioia per la certezza che un nuovo pastore si appresta a continuarne l’opera e il servizio pastorale.

 

 

Gli anni trascorsi da Padre Pasquale Rago, prete della missione, nella comunità parrocchiale di Santa Maria dell’Idria in Lecce, hanno indubbiamente contribuito a renderlo familiare, ma più che la sua permanenza, a rendere familiare la sua figura sono state la sua schiettezza, le sue decisioni, la sua disponibilità all’ascolto, la sua sensibile attenzione nei confronti di tutti, con particolare attenzione ai sofferenti e ai poveri, la sua cura meticolosa nel preparare la liturgia e nella trasmissione della Parola di Dio.

Padre Pasquale ora lascia il posto a Padre Carmine Madalese, suo confratello, per approdare in una nuova parrocchia a Giovinazzo nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, per coadiuvare altri sacerdoti nel servizio pastorale delle loro comunità.

Mentre si augura ogni bene ed un proficuo e fertile nuovo apostolato, la comunità vuole anche ringraziarlo con sincero affetto per quanto ha cercato di donare, quale segno riconoscente per il suo servizio pastorale nella comunità leccese con la solenne concelebrazione della santa eucarestia domani 13 settembre alle 19 nella chiesa parrocchiale.

Certo, ogni distacco è fonte di preoccupazione e di incertezza, perché interrompe e modifica relazioni umane stabilite nel tempo e legami con le persone.

Il suo trasferimento è un segno tangibile della provvisorietà di questi legami, umanamente importanti, ma destinati a cambiare, soprattutto nella vita di un sacerdote; ma con la sua determinazione, saprà ricominciare in un nuovo ambiente e con nuove persone.

“Tagliare” e saper ripartire altrove è la vera radice dell’identità di un uomo di Dio. Il distacco, quindi, diventa segno concreto della sua appartenenza al Signore; sì, perché un sacerdote non si appartiene e non appartiene alla sua gente, se non per fede.

Preghiamo il buon Dio, nostro Padre, il santo fondatore Vincenzo De’ Paoli, affinché conceda a Padre Pasquale la gioia di rimettersi in “gioco”, la forza di ricominciare e la capacità di rinnovarsi nella fede.

L’augurio della comunità parrocchiale si concretizza proprio nelle parole di San Vincenzo: “Lo stato del missionario è una condizione di vita conforme alle massime evangeliche e consiste nel lasciare e abbandonare tutto come gli apostoli, per seguire Gesù Cristo e fare ciò che Egli stesso ha fatto” e la Madonna dell’Idria non mancherà di far sentire forte la Sua materna protezione.

 

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