È difficile parlare di un amico appena scomparso, al quale ti hanno legato più di 60 anni di amicizia.
È un esercizio crudele, ma ci provo, perché Gigi Mirto, con gli smisurati ponti di amicizia che lanciava, con le sue impuntature, con la sua (a volte testarda) difesa delle tesi che propugnava e per le quali spesso ti lasciava senza parole con i suoi dati numerici e le proiezioni statistiche, che tirava fuori.
Amante del giornalismo, una passione che aveva dentro da ragazzo, si è cimentato nelle radio private, nella carta stampata, nelle prime tv private (ricordo TLB). Ricordo la gioia con la quale tanti anni fa accolse da me, allora vice presidente regionale, che l’Ordine dei giornalisti lo aveva iscritto nell’elenco dei Pubblicisti.
Quante trasferte abbiamo fatto assieme e lui che accettava gli scherzi che qualche buontempone gli riservava, salvo poi lui a rendere pan per focaccia; quante serate al tavolo di ristoranti da lui scrupolosamente selezionati e ricercati d’estate in riva al mare: quante discussioni, spesso anche aspre, ma poi concluse col reciproco riconoscimento per chi aveva ragione, su questioni di principio del mondo del calcio e del Lecce, di cui era amante. Pur avendo l’accredito come giornalista, da sempre, nel ricordo della sua tifosissima madre, Jole, sottoscriveva un abbonamento “Il numero uno deve essere mio”, ripeteva
Negli ultimi anni, non veniva più allo stadio e, puntualmente, mi aspettava a casa sua per seguire assieme in tv le partite del Lecce in trasferta. Per quelle in notturna era obbligatorio lo spuntino nell’intervallo perché per lui l’amicizia era sacra.
Sino all’altro giorno, con voce fioca, dal lettino dell’ospedale mi chiedeva notizie sul calcio, sul Lecce, su tutto. Ma non pensavo che fosse vicino alla fine, che lui ha affrontato lucidissimo sino all’ultimo, quasi sfidando la morte, guardandola in faccia, quasi duellando prima di arrendersi
Ciao, Gigi, amico mio e di tanti colleghi. Riposa in pace.
IL SALUTO DI PORTALECCE
*A Gigi anche il nostro ricordo grato e affettuoso, in passato collaboratore del settimanale cattolico della diocesi di Lecce “L’Ora del Salento” e l’abbraccio ai suoi ragazzi Alessio e Gianpaolo.