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Con una solenne celebrazione liturgica, molto partecipata ed emozionante, allietata dal canto dei due cori parrocchiali e seguita da una ricca e allegra agape fraterna, sabato sera, 14 settembre, la comunità di San Sabino in Lecce ha salutato il suo pastore, don Carlo Santoro, che, dopo dodici anni di tenace e instancabile servizio, “apre le vele” verso il suo nuovo approdo, Squinzano e le parrocchie di San Nicola di Myra e Mater Domini.

La sua vertiginosa attività di guida autorevole lascia un solco significativo e profondo nella mente e nel cuore di tutti. Ragguardevoli i frutti del suo operato, innumerevoli le iniziative che hanno coinvolto ogni fascia d’età: oltre ai pellegrinaggi, sono rimarchevoli i ritiri spirituali e l’attività caritativa, l’alacre lavoro di amalgama dei gruppi e le delizie delle liturgie, la cura dei malati e degli ultimi e la prossimità ai bambini e ai giovani, l’organizzazione dei grest e lo spessore culturale del cammino sinodale parrocchiale.

Nemico del “si è fatto sempre così”, don Carlo ha lasciato che il vento dello Spirito Santo rinnovasse la vita dei suoi fedeli, soprattutto con l’ascolto della Parola di Dio, sempre pronto a cogliere i segni dei tempi nella direzione delle anime.

La sua eredità è racchiusa nell’esortazione finale: “Vogliatevi bene!”. E, accogliendo tale invito, la comunità leccese con il suo nuovo parroco, don Sandro Quarta, gli assicura pensieri e preghiere di lode e profonda riconoscenza, augurandogli un felice e prospero prosieguo del suo ministero sacerdotale a Squinzano.

 

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