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Nemmeno le raffiche e sferzate della più virulenta tramontana hanno scoraggiato il piccolo, grande popolo di Maria a seguirla sulle vie del quartiere periferico di Lecce per cantarne le lodi e la magnificenza a conclusione del mese di maggio a Lei dedicato e già in prossimità dell’Ascensione.

 

 

 

 

La sera del 30 maggio, infatti, secondo la tradizione radicata e diffusa tra le comunità di San Sabino, San Giovanni Battista e San Massimiliano Kolbe, dopo la consueta processione accompagnata dalle note della banda musicale sulle strade che conducono a Piazza Madre Teresa di Calcutta, i parroci di esse, rispettivamente don Sandro Quarta, don Gerardo Ippolito e don Maurizio Ciccarese,hanno concelebrato la santa messa all’aperto davanti ad una folta rappresentanza dei propri fedeli.

Nella sua omelia, rammentando il discorso di Gesù dopo la lavanda dei piedi, nel quale preconizzò gli eventi della Passione, Morte e Resurrezione, don Sandro ha rimarcato lo sconforto, il turbamento dei discepoli, che è anche il nostro sentimento di incertezza e di sgomento nelle prove della vita. Ma subito Gesù è pronto non solo a confortare, ma a donare una letizia vera. “L’immagine che Egli utilizza - ha detto il sacerdote - è quella del parto. Per una donna comporta dolori micidiali, ma che dimentica immantinente quando stringe tra le braccia il proprio neonato, perché ci sono gioie talmente forti e belle da cancellare ogni negatività”. E la gioia della Resurrezione, della fede permette di affrontare le tribolazioni riservate dal corso dell’esistenza terrena. “Pertanto, ogni nostra celebrazione diventa segno e conseguenza del gaudio della Pasqua, della presenza anche di Maria, nostra Madre e Madre della Chiesa - ha concluso don Sandro -. E come comunità parrocchiali siamo riuniti davanti a Lei per offrirle la nostra vita pur con le sue asperità, anzi confidandogliele e deponendole nella Sue mani, certi che il Signore risorto ci darà le gioie più grandi e più vere”.

Ringraziando i partecipanti, i musicisti della banda, la polizia municipale, i portatori di statue e quanti abbiano reso possibile la realizzazione dell’evento, i presenti hanno rivolto il loro saluto a Maria sgranando una decina di rosario lungo la via del ritorno.

 

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