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Giovanni Scifoni approda nel Salento domani 27 e venerdì 28 marzo, rispettivamente al Teatro Apollo di Lecce e al Teatro Verdi di Brindisi, con il suo spettacolo Fra’ la storia di San Francesco d’Assisi “superstar” del medioevo.

 

 

Per questa occasione del suo ritorno a Lecce e nel Salento lo abbiamo raggiunto qualche ora prima di andare ieri in scena a Civitanova Marche, per rivolgergli alcune domande in attesa di vedere a Lecce la sua storia e la sua visione della vita del santo patrono d’Italia raccontata con il sorriso e la leggerezza, quel santo definito in questi tempi anche l’influencer di Dio e con il quale sta riempiendo i teatri d’Italia riscuotendo successo sia di critica che di pubblico.

 

Giovanni, non è la tua prima volta a Lecce. Com’è ritornare nel Salento con questo nuovo spettacolo e quali ricordi di questa terra ti porti dentro?

Ricordo benissimo nel 2019 sono stato a Lecce per la Festa dei Giovani della vostra Azione cattolica diocesana (L’INTERVISTA DEL 2019), la ricordo benissimo e con grande piacere sia perché è stata la mia prima volta a Lecce e poi perché ho avuto modo con meraviglioso stupore di vedere e sperimentare una realtà cristiana di giovani davvero bella, unica, dinamica, attiva, energica e con tanta voglia di fare e mettersi in gioco che ha travolto alla grande anche me. È stato pazzesco e la porto davvero nel cuore. E poi cosa dire della vostra terra? Siete un mondo a parte! Accoglienti, calorosi… ogni tanto vengo per qualche giorno di vacanza ma mi rendo conto che è sempre troppo poco, vorrei venire e restare di più.

 

Francesco è ormai il tuo compagno di viaggio da oltre un anno; cosa ha insegnato a te stesso la figura di San Francesco e che cosa cerchi di trasmettere nel tuo spettacolo?

Si, questo progetto è iniziato a Natale 2023 in occasione dell’800° anniversario del Presepe di Greccio. E posso dire che da allora, da un anno e mezzo, mi rendo conto soprattutto di un insegnamento forte di Francesco che io stesso ancora cerco di fare mio e non ci riesco, è difficile, ossia il lasciar andare: essere capaci nella propria vita, a un certo punto del proprio percorso, della propria strada e della propria storia di lasciar andare tutto, non solo le cose ma anche le persone, i rapporti, addirittura gli affetti per seguire ciò che Dio stesso ti indica. Sembra strano e anche duro da dire ma se siamo in grado di lasciare andare ci si allarga il cuore e siamo in grado di accogliere anche di più dentro di noi. È un insegnamento forte che Francesco cercava di trasmettere proprio ai suoi frati e che è sicuramente importante comprendere oggi in questi tempi.

 

Quale messaggio cerchi di inviare soprattutto ai giovani con la storia che racconti che infondo è la storia di un giovane ragazzo come loro che voleva cambiare il mondo in vista anche di questo Anno Santo che a luglio vedrà proprio il Giubileo dei giovani a Roma?

Abbiate sempre il coraggio di seguire ciò che lo Spirito Santo vi indica, senza paura, senza temere niente. Lasciatevi guidare dallo Spirito, anche a costo di ritrasformare e riconsiderare tutti i vostri progetti, i vostri sogni, i vostri desideri. Avere dei desideri non è un male, assolutamente, ma a volte se ci mettiamo in ascolto dello Spirito scopriamo che ci può portare per strade e posti che neanche immaginavamo esistessero. Mettersi in cammino per il Giubileo infondo è anche questo, lasciarsi guidare e rimettere in discussione tutto di sé stessi. Guardate Francesco: aveva il sogno di diventare cavaliere ed essere grande e famoso, e alla fine chi è oggi Francesco? Il più grande e famoso di tutti nel Medioevo, solo che ci è diventato in tutt’altro modo rispetto a come si era programmato e come aveva immaginato. Si è abbandonato totalmente alla guida dello Spirito e direi che è diventato anche più grande di un cavaliere, ha trasformato la storia stessa. Abbiate questo coraggio nella vostra vita.

 

“Fra’. San Francesco la superstar del medioevo” ha debuttato nel 2023 a Roma con grandissimo successo. Uno spettacolo scritto e interpretato interamente dall’attore romano, sostanzialmente un monologo orchestrato con laudi medievali e strumenti antichi con la giusta chiave comica e spiritosa tipica di Scifoni ma, potremmo dire, anche dello stesso San Francesco, giullare di Dio che contagiava col sorriso e con l’amore.

 

Forum Famiglie Puglia

 

Mi curo di te, la sanità nel Salento. Radio Portalecce