Giovedì scorso ha fatto tappa a Lecce il Treno del Ricordo. L’esodo giuliano-dalmata.
Il convoglio è stato visitato dal sindaco Adriana Poli, dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, dall’assessore regionale alla cultura Viviana Matrangola, e da altri rappresentanti delle istituzioni.
A dieci giorni di distanza dalla celebrazione del Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento italiano nel 2004 per ricordare tutte le vittime delle Foibe, i riflettori sono stati puntati su quel terribile periodo della nostra storia, per lunghi anni lasciata avvolta in una coltre di colpevole silenzio. Verso la fine della seconda Guerra Mondiale e precisamente negli anni dal 1943 al 1947, bande di partigiani comunisti jugoslavi comandati dal dittatore Josip Broz detto Tito, dopo aver invaso alcuni territori italiani quali l’Istria, la Dalmazia e parte del Friuli Venezia Giulia, nel folle tentativo nazionalista di slavizzarli e per puro odio etnico, gettarono nelle foibe (dal latino foves cioè crepaccio, baratro) migliaia di italiani, tutte persone innocenti che nulla ebbero a che fare con il fascismo. Fu attuata una vera e propria pulizia etnica. I partigiani di Tito prelevarono con violenza persone comuni quali carabinieri, operai, sacerdoti, impiegati, semplici donne e ragazze, colpevoli soltanto di essere italiani. Dopo aver eseguito migliaia di arresti ingiusti e indiscriminati, rinchiusero i malcapitati in orribili luoghi di prigionia, nei quali per altro subirono maltrattamenti e sevizie. In seguito, misero in atto il macabro copione: conducevano le povere vittime in gruppi sull’orlo delle foibe, per poi gettarle (in molti casi ancora vive) in quelle orride fenditure rocciose profondissime.
L’invasione di quelle terre ad opera delle truppe comuniste iugoslave e i massacri da queste perpetrate sulla popolazione, costrinsero migliaia e migliaia di italiani a fuggire e cercare rifugio in altre regioni e città della penisola. In quei terribili giorni ebbe così origine un biblico esodo di istriani, fiumani, giuliani e dalmati mai verificatosi nella storia.
La visita ai vagoni del Treno del Ricordo fermo sul binario n°1 della stazione di Lecce è a dir poco commovente. Nelle quattro carrozze dello storico treno, attraverso un percorso multimediale provvisto di video con voce narrante, immagini di repertorio e foto, il visitatore ha la possibilità di conoscere e approfondire la storia di quelle ridenti terre, dall’epoca romana sino ai terribili avvenimenti della Seconda guerra mondiale, nonché al lungo calvario subìto da quelle popolazioni.
Immagini, testimonianze, il ricordo di tanti italiani trucidati dalla folle ideologia comunista, non devono servire per riaprire vecchie ferite o rinfocolare vecchi rancori, bensì per riflettere su quanto è accaduto e far conoscere la storia alle giovani generazioni in modo sereno e pacato, abbandonando le lenti della faziosità ideologica, affinché simili tragedie e crudeltà non si verifichino mai più.