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Felicità e una punta di orgoglio per i dieci anni già trascorsi, le emozioni condivise a cuore aperto da tutta la comunità di San Filippo Smaldone in Lecce nella giornata di ieri, durante una solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia.

 

La parrocchia più giovane della diocesi nonchè l’unica al mondo dedicata a San Filippo, in un tranquillo quartiere della periferia leccese che vive in questi ultimi tempi la sua fase di massima espansione urbanistica.

“Questa non è una semplice festa - ha ricordato mons. Seccia durante la messa -, oggi celebrate la vostra identità di cristiani che si incontrano per vivere insieme, in uno stesso territorio, la fede alimentata dalla Parola di Dio. Ecco il significato più vero e profondo dell’essere Chiesa”.

A segnare questo primo decennio, nel bilancio tracciato dal parroco don Giovanni Serio,  ricordi, progetti, sfide e speranze. Ma soprattutto un forte senso di gratitudine, “per il dono che Dio ha voluto farci attraverso la nascita di questa parrocchia; gratitudine verso il nostro santo patrono San Filippo e verso chi ha voluto fortemente tutto questo, l’arcivescovo Ruppi. Ma anche nei confronti di tanta gente che, con la propria presenza e azione quotidiana, dà il volto alla nostra comunità da dieci anni”.

Quello di San Filippo rappresenta il singolare caso di una realtà inizialmente nata dall’aggregazione di fedeli provenienti dalle più svariate parrocchie che, volgendo lo sguardo verso gli anni finora trascorsi, si riconoscono come identità collettiva, scandendo i naturali cicli della vita in una periferia in continua crescita e trasformazione.

“I programmi futuri sono tutti nello sguardo di Dio, che si rivela a noi giorno dopo giorno - conclude il parroco -. come dice il nostro arcivescovo, abbiamo il compito di ascoltare Lui e anche chi vive accanto a noi. Questo è il nostro primo progetto: metterci sempre di più in ascolto delle altre persone, con la loro storia e le loro esigenze, diventandone compagni di viaggio per costruire insieme percorsi di speranza”.

 

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