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In passato molti dei nostri predecessori, se non proprio tutti, instauravano coi santi locali un rapporto speciale perché favorissero il lavoro, la famiglia, la salute; facessero prosperare la campagna e, in un ambito domestico, il vino (San Martinu! Alla vanuta!, San Martino ben venga!) o il pane casereccio; proteggessero le coltivazioni.

 

 

 

La protezione dei santi era invocata d’abitudine nel corso dell’anno, ma specialmente prima che si verificavano fenomeni naturali che potevano compromettere il raccolto, fonte principale di prezioso reddito.

In questa ottica vanno lette le benedizioni di oggetti diversi come, per esempio, le candele (San Biagio), i pani

(Sant’Antonio da Padova), gli animali (Sant’Antonio abate) insieme alle invocazioni indirizzate a specifici santi perché tenessero lontani i terremoti come San Gregorio Armeno (protettore di Nardò), Sant’Oronzo (protettore di Lecce).

Per quanto si sia indagato su questo affascinante argomento (Quale santo invocare, Lecce 2013), non ci sono elementi per riferire a un santo salentino il patrocinio del maremoto e dell’alluvione.

Viene prodigiosamente in soccorso un’iniziativa (da cui lo spunto di scrivere) a dir poco straordinaria, meritevole di attenzione, da suggerire a tantissimi di noi. Si tratta di Io non rischio, in svolgimento in Piazza Sant’Oronzo anche nella giornata di oggi 16 ottobre. In questi due giorni baciati dal sole dopo tanta pioggia.

Si troveranno due gazebo dove la Protezione Civile e il Cives di Lecce (Coordinamento infermieri volontari emergenza)           informano i cittadini sulle pratiche da adottare in caso di terribili calamità a cui non siamo più abituati. Distribuiscono, inoltre, materiale cartaceo dove sono contenute notizie molto eloquenti.

L’invito a fermarsi ai gazebo non è da sottovalutare perché è utilissimo a chi pensa di essere esente da terremoti, maremoti e alluvioni. Anche il Salento che non ha fiumi, imputabili di esondazioni, è soggetto a essere sommerso da acqua, piovana e non, come abbiamo visto in questi giorni di pioggia torrenziale, per fattori che non c’entrano con la geo-morfologia, ma implica colpe umane.

 A chi ha chiesto ai volontari presenti in piazza in merito all’assenza di fiumi che sarebbe un’assenza che trasmette tranquillità, è stato risposto che sapere come comportarsi in caso di necessità può servire sempre, qualora ci si trovasse ad averne bisogno in un momento in cui si è lontani dal proprio domicilio.

 

 

Forum Famiglie Puglia