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Con la celebrazione presieduta da mons. Giancarlo Polito, parroco di San Matteo, presso il Santuario diocesano “San Filippo Smaldone” in Lecce, si è aperto ieri sera il solenne triduo in preparazione alla solennità del santo dei sordomuti.

 

 

Sacerdote infaticabile, dopo aver accarezzato il sogno di fondare una importante opera a loro sostegno nella sua natia Napoli, fu costretto a fuggirvi a seguito di una grave epidemia di colera che provocò diverse vittime.

Fece, pertanto rotta su Lecce, dove accanto al primo istituto per sordomuti, fondò anche  la congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori per il loro servizio e la loro educazione.

Morto nel capoluogo salentino il 4 giugno 1923, fu proclamato santo dal Papa Benedetto XVI nell’ottobre del 2006.

La Chiesa di Lecce e le Suore Salesiane dei Sacri Cuori gli sono grate e in questi giorni, seppur nella piena osservanza delle norme imposte dalla pandemia, ne celebrano la santità che impastata di umanità ha, in San Filippo, il sapore del vangelo vissuto ed incarnato.

Gli appuntamenti in preparazione alla sua festa continuano oggi (2 giugno ndr) con la recita del rosario presieduto dall’arcivescovo Michele Seccia alle 18.30 in diretta su Telerama dalla Casa madre, cui seguirà domani alle 20 la Veglia di preghiera in memoria del beato transito presieduta da mons. Antonio Montinaro in onda si Easy tv (ch 190).

Culmine dei festeggiamenti sarà la giornata del 4 giugno con la solenne concelebrazione presieduta da mons. Seccia.

In questo tempo tanto particolare e gravido di speranza, si noterà l’assenza della festosa processione animata dai bambini, dalle famiglie e dalle suore che vivono la spiritualità smaldoniana e che dal santuario culmina solitamente nella cattedrale per la santa messa ma, di certo, non verrà meno la lode al Signore per aver donato alla chiesa di Lecce un mirabile esempio di santità.

 

 

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