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Lo scorso 15 aprile nel Nuovo Ospedale dei Castelli di Albano, è stata chiamata in cielo, a celebrare la pienezza della Pasqua, suor Maria Vittoria De Montis, delle Figlie di San Paolo, volto caro ai leccesi per aver svolto la sua missione di religiosa per molti anni nella Librerie Paoline di Via San Lazzaro a Lecce.

 

 

 

Suor Maria Vittoria entrò in congregazione nella casa di Roma, il 10 marzo 1952 e mise subito a servizio della comunità la sua abilità di sarta. Visse a Roma, l’anno di noviziato che concluse, con la prima professione, il 19 marzo 1955. Nel centenario della congregazione aveva celebrato, nella gioia e nel rendimento di grazie, il sessantesimo di professione. Scriveva in quell’occasione: «Dal profondo del cuore, il mio Miserere per le tante incorrispondenze, sento però l’amore misericordioso del Divin Maestro che sempre mi ha sorretta, a Lui la lode e il ringraziamento. Vivo questo periodo sulle note del Magnificat. Con l’aiuto della nostra Regina voglio vivere con intensità questo tempo che mi rimane…».

"E davvero suor Maria Vittoria - scrive la superiora generale delle Figlie di San Paolo suor Anna Maria Parenzan nel dare l'annuncio della sua morte - ha vissuto con intensità ogni periodo della sua vita, fin dagli anni giovanili, quando si dedicò con amore ed entusiasmo alla diffusione capillare e collettiva nella diocesi di Trapani e poi nelle librerie di Palermo, Roma, Ferrara, Nuoro, Livorno. Visse poi, con profonda dedizione, senso di appartenenza e tanto amore, la chiamata ad accompagnare le comunità di Ferrara, L’Aquila e Taranto, nel servizio di superiora".

"E ancora - prosegue la superiora generale - nel tempo dell’anzianità ha continuato a trasmettere pace, serenità, accoglienza nelle comunità di Lecce e Livorno dove ha lasciato un ricordo indimenticabile nelle sorelle che hanno condiviso con lei la vita e la missione. A Lecce in particolare, mentre gestiva il settore degli oggetti, irradiava positività e un grande amore ai sacerdoti che spesso la cercavano per ricevere da lei parole d’incoraggiamento e di fede. Era sempre disponibile, attenta alle varie necessità della comunità, pronta a uscire per accompagnare la vocazionista o per affiancare le sorelle che animavano il gruppo dei Cooperatori. Aveva una bella capacità d’infondere coraggio e di aiutare nell’inserimento anche le nuove arrivate. Soprattutto suor Maria Vittoria coltivava con molta serietà il cammino spirituale e il rapporto con il Signore. La Parola era realmente la lampada che illuminava i suoi passi, il punto di riferimento di tutta la sua esistenza. E si impegnava per essere fedele a quanto aveva appreso dalle labbra del Fondatore e di Maestra Tecla".

"A Livorno - conclude -, nel 2016, è stata chiamata a sperimentare la sofferenza per la chiusura della casa e il conseguente trasferimento ad Albano, nella comunità 'Tecla Merlo'. Ricoverata, nella sera di Pasqua, all’Ospedale dei Castelli, le è stata diagnosticata una broncopolmonite. E questa mattina è giunta la notizia che si erano già aperte per lei le porte del regno dei cieli. Tutto è avvenuto nella solitudine, come sempre accade in questo tempo... Ma possiamo immaginare che proprio in questo silenzio, i suoi occhi si siano spalancati di gioia nel riconoscere la persona del Maestro, il grande amore di tutta la sua vita.

 

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