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“Andate in tutto il mondo…” questo il titolo della seconda giornata di spiritualità missionaria che si è tenuta domenica.

Più di una quarantina di partecipanti provenienti dalle diocesi di Lecce, Brindisi e Taranto si sono ritrovati presso la residenza leccese dei Missionari Oblati di Maria Immacolata (Omi) in via Marco Basseo, 21 (ex Casa Pax). Tra i partecipanti erano presenti alcuni membri dell’Associazione laicale missionaria che partecipa del carisma oblato (Associazione Missionaria Maria Immacolata-Ammi) che sono impegnati nell’evangelizzazione sul territorio in una parrocchia del quartiere Paolo VI a Taranto.

Padre Francesco Lugarà (Omi) ci ha introdotto nella giornata con un momento di preghiera e meditazione, fermando la nostra attenzione sulla realtà del “mondo” così come emerge dal dato biblico nelle sue ambivalenze, e come lo ha visto “con gli occhi del carisma” il Fondatore degli Omi, Sant’Eugenio de Mazenod.

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Ospite graditissimo Padre Flavio Facchin  (Omi) che è venuto da Roma e cura i contatti  tra l’Italia e alcune missioni oblate all’estero.  Con lui si sono aperti i nostri orizzonti sulla Chiesa e l’azione missionaria in Senegal, in Guinea Bissau, Romania, Corea, Thailandia, Uruguay, Argentina, Sahara occidentale, paesi dove alcuni oblati italiani e spagnoli sono particolarmente impegnati nell’annuncio del Vangelo.

Grande commozione e coinvolgimento ha suscitato il racconto del suo recente viaggio in Venezuela (nel mese di gennaio 2020) dove, come sappiamo, la situazione di povertà e di instabilità sociale è molto grave e dove gli Oblati sono in prima fila nel sostenere la gente in questo momento difficilissimo.

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Nell’omelia Padre Flavio ha commentato alcuni testi di Papa Francesco che, come più volte ha sottolineato, “ha messo il piede sull’acceleratore della missione sia nei continenti che in Europa”. Al cuore della riflessione un testo in cui il Papa dice che la scelta fondamentale è non lasciarsi “dominare dalla tristezza per i torti subiti e per le afflizioni che la vita ci riserva”, ma “migliorare la realtà” a partire dal “nostro cuore, dalle nostre relazioni”, perché “l’amore apre gli occhi” e “l’abbraccio apre il cuore”. (8 marzo 2018)

Durante il pranzo uno scambio spontaneo tra i partecipanti e con Padre  Flavio, ha portato alla luce “un’anima missionaria” che abita in noi e che ci fa guardare al mondo con il desiderio di realizzare la fraternità universale.

Scriveva il Beato Joseph Gèrard, Omi, fondatore della Chiesa nel Lesotho (Sud Africa): “Il mondo sarà di chi più lo ama e ne dà la dimostrazione”.

 

 

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