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Santa Maria della Porziuncola. 3 ottobre 1226. Quella sera l’azione dello Spirito trovava compimento nel Transito al cielo di un piccolo e grande uomo, Francesco d’Assisi.

Di lui, di quella sera, san Bonaventura scrive così: “Quando, infine, si furono compiuti in lui tutti i misteri, quell’anima santissima, sciolta dal corpo, fu sommersa nell’abisso della chiarità divina e l’uomo beato s’addormentò nel Signore” (FF 1243). Tutta la famiglia francescana, in comunione con la Chiesa universale, celebra la sua festa il 4 ottobre. Ogni anno si è introdotti nel giorno della solennità dalla celebrazione, il giorno precedente, del beato Transito del Poverello d’Assisi.

La sua festa sarà vissuta pure dalle sorelle Clarisse di Lecce che invitano tutti nel loro monastero ad unirsi alla lode di Dio per il grande dono che Egli ha concesso al mondo: San Francesco. Due saranno dunque le celebrazioni: la commemorazione del beato Transito il 3 ottobre e la solenne celebrazione eucaristica nel giorno della festa il 4 ottobre. Le due celebrazioni - presiedute da Padre Antonio Giaracuni ofm, guardiano del convento ‘Sant’Antonio a Fulgenzio’ dei frati minori di Lecce - saranno vissute alle 19.

“Sarà l’occasione - affermano le sorelle povere di S. Chiara del monastero leccese di Via Adriatica - per comprendere che ciò che lo Spirito Santo ha operato in Francesco può operarlo anche in ognuno di noi se ci lasciamo plasmare da Lui”.

“Sarà possibile per noi consacrati sulla via di Francesco e Chiara - continuano le sorelle - rivedere, per così dire, nella contemplazione di quel corpo crocifisso e nudo sulla nuda terra, la scelta fondamentale della nostra vita”.

Gli appuntamenti allora da vivere nei prossimi giorni saranno occasione perché la luce di Francesco possa rischiarare tante tenebre che avvolgono oggi la vita di tanti, la vita del mondo così da poter sperimentare ciò che i frati sperimentarono di san Francesco, il somigliantissimo a Cristo, nel giorno del suo Transito al Padre: “Uno dei suoi frati e discepoli vide quell’anima beata, in forma di stella fulgentissima, sollevarsi su una candida nuvoletta al di sopra di molte acque e penetrare diritta in cielo: nitidissima, per il candore della santità eccelsa e ricolma di celeste sapienza e di grazia, per le quali il Santo meritò di entrare nel luogo della luce e della pace, dove con Cristo riposa senza fine”.

locandina festa san francesco clarisse lecce

 

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