0
0
0
s2sdefault

“Lodate, benedite il Signore. Ringraziate e servite con grande umiltà. Lodate, lodate, benedite il Signore con grande umiltà”. Sono le parole che San Francesco d’Assisi ha rivolto ieri sera durante la solenne concelebrazione eucaristica nella festa del Perdono d’Assisi e Dedicazione della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola.

 

L’eucaristia, celebrata presso il monastero “Santi Francesco e Chiara” delle sorelle Clarisse di Lecce e presieduta da Padre Agostino Buccoliero Ofm, Guardiano della fraternità conventuale di Sant’Antonio a Fulgenzio in Lecce, si è posta nel segno del ringraziamento a Dio per il dono del perdono quale culmine del triduo di preparazione alla festa di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola. Una condizione essenziale, infatti, per ricevere l’indulgenza plenaria della Porziuncola  è il partecipare all’eucaristia. Dense di significato e di vero spirito francescano sono state le parole che il celebrante ha rivolto all’assemblea durante l’omelia: “il dono dell’indulgenza della Porziuncola risulta essere la risposta di Dio alla preghiera di Francesco animata dalla sete inestinguibile che lui aveva della salvezza delle anime”.

L’istituzione della festa del Perdono di Assisi allora è stata il compimento della preghiera che il Poverello ha rivolto al Padre delle misericordie e dell’esperienza di misericordia che lui ha fatto nella sua vita fino a quel momento.

Tre affermazioni incise nelle pietre della Porziuncola, ha dichiarato padre Agostino, costituiscono i tratti salenti che permettono ai suoi visitatori di “compiere l’itinerario dalla terra al cielo” così come è stato per la vita dell’Assisiate.

La prima: ‘Hic locus sanctus est’ cioè ‘Questo luogo è santo’. Un luogo santo perché visitato da Dio e sua dimora, abitato pure dalla Vergine Maria e gli angeli. C’è una dimensione esistenziale e personale in questa indicazione, ha affermato il Guardiano: “La nostra vita è luogo santo quando Dio ci visita nel nostro essere e nel nostro riconoscerci terra cioè nella nostra fatica e peccato. La visita di Dio opera così una trasfigurazione: la nostra terra si trasforma da valle di lacrime in valle di gioia”. Una santità che però “è offuscata dall’incostanza peccaminosa dell’essere cristiano che con tutto se stesso dovrebbe essere in comunione con Dio così da far risplendere tale volto nel proprio cuore. Dio però resta vicino al peccatore soprattutto quando la sua vita resta terra infeconda”.

Al riconoscimento della santità di Dio in sé, dono da non sciupare, è congiunto il senso del rapportarsi del cristiano con la misericordia divina. La seconda iscrizione presente nella piccola chiesetta è infatti questa: “Petitionem tuam Francisce admitto” cioè “Francesco, accolgo la tua richiesta”. “L’esaudimento della preghiera del santo d’Assisi non dipende dal grado di fortuna del richiedente ma dipende dal fatto che quella richiesta è giusta ed è secondo il cuore evangelico di Dio”. In tal senso allora, ha chiosato Padre Agostino, sorge spontaneo l’insegnamento per i cristiani di ogni tempo: “Spesso ci si lamenta perché non si è esauditi nella preghiera. Ciò però accade perché il motivo della preghiera rivolta a Lui è errato. In realtà, la vera preghiera che Dio gradisce è quella che riguarda il perseguimento del bene autentico per la propria vita”. Se la preghiera è elevata al cielo secondo questo spirito allora anche “il cristiano di oggi può fare la stessa esperienza di esaudimento della propria preghiera così come lo è stato anche per Francesco”.

L’ultima iscrizione presente in Porziuncola, che costituisce il compimento dell’itinerario proposto, è: “Haec porta vitae eternae” cioè “Questa è la porta della vita eterna”. Ecco dunque il dono ultimo che nel 1216 il Poverello annuncia a tutti di aver ricevuto dalla mano del Signore: “Voglio mandarvi tutti in Paradiso”. Se la Porziuncola è quel grembo che rigenera i figli di Dio nella misericordia e dunque alla vita eterna allora, ha concluso il celebrante, “si comprenderà bene come il dono della vita eterna sia inscindibilmente legato al dono della misericordia accolta e donata”. Proprio la misericordia è allora il Paradiso, é la porta per il paradiso di cui quella piccola porzione di terra umbra è segno quanto mai eloquente”.

 

Forum Famiglie Puglia