La santa messa con la benedizione del pane, che evoca il miracolo della moltiplicazione di cibo in quel terribile anno contrassegnato dalla carestia, tra la metà del 1765 ed il luglio 1766, il rito che apre ufficialmente i solenni festeggiamenti in onore di San Pompilio, a Campi Salentina, nel santuario a lui dedicato, retto dai Padri Scolopi.
La celebrazione si svolge questa mattina presieduta dal provinciale dell’ordine, Padre Sergio Sereni. Seguirà quindi la distribuzione del pane, perpetrando una tradizione molto cara al popolo, ed in particolar modo ai devoti del santo. Questa sera, alle 19.30, partendo dal santuario, la processione per le vie del paese, che torna dopo tre anni di fermo a causa della pandemia, con la statua lignea e la sacra reliquia. Al rientro in santuario, il pensiero del predicatore, Padre Vincenzo Lai, delle Scuole Pie di Roma.
Domani, giorno della festa del santo, le messe nella mattinata alle 6, 7, 8, 10 e 11.30. In serata, alle 19.30, la solenne concelebrazione eucaristica della festa.
San Pompilio, in una delle sue lettere spirituali, così sintetizzò la sua permanenza a Campi Salentina: “Benedico sempre Dio che mi ha voluto a Campi”. Quasi un testamento spirituale che oggi tutti i campioti sono chiamati a fare proprio, nel tentativo di far rivivere la forte tensione religiosa insieme con il carisma del santo, invocando ancora la sua intercessione e la sua protezione.