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Nella festa dell’Esaltazione della Croce, l'arcivescovo Michele Seccia ha celebrato l'Eucaristia nella parrocchia Maria SS. Assunta in Arnesano con il rito di Ammissione agli Ordini Sacri del seminarista del posto, Antonio De Nanni.

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Nel suo pensiero omiletico, il vescovo ha evidenziato la necessità di ognuno di interrogarsi, "una scelta - ha spiegato -, una chiamata, un desiderio che possono sembrare fuori moda o frutto di una educazione lontana, per noi significano invece che Dio chiama ancora, che Dio chiama oggi!". Rivolgendosi al seminarista, lo ha invitato a rinnovare il proprio sì quotidianamente e a chiedere al Signore: “cosa vuoi che io faccia?”. "Guai - ha proseguito Seccia - se una volta intrapreso un cammino vocazionale crediamo che già tutto è fatto. Ci sono ancora giorni e giorni, settimane, mesi e anni in cui Dio, sapendo come siamo fatti, ha bisogno di tempo per plasmarci. E ha bisogno di tempo perché noi ci rendiamo veramente docili ad essere plasmati da Lui". Ringraziando Antonio per la scelta della ricorrenza liturgica ha affermato: "noi esaltiamo la croce perché è il segno della speranza e della vittoria sul peccato. La croce, è segno di conoscenza, ma anche di rifiuto di conoscenza della verità, infatti coloro che hanno crocifisso Gesù negavano la verità di Gesù. Per noi invece è diventato simbolo della speranza perché Cristo è risorto.

Alla fine dell'omelia, l'arcivescovo ha rivolto a tutta l’assemblea il suo augurio: "come il Verbo si è fatto carne, anche la nostra carne impari a diventare Verbo. Il nostro corpo deve parlare di Cristo, il nostro modo di essere deve parlare di Cristo, il nostro stile di vita deve parlare di Cristo".

 

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