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Che finale di partita! È la vittoria del cuore arrivata al 95’ e che può cambiare una stagione. Infatti questa è stata la giornata di Rodriguez, chiamato a furor di popolo e finalmente inserito a mezz'ora dalla fine per cambiare la partita da mister Baroni, oltre che di Coda, il quale non ha sbagliato il pallone decisivo del 3-2.

 

 

 

Ora non si potrà far finta di ignorare il talento spagnolo scoperto da Corvino. Prima però di commentare il match, una constatazione sembra doverosa. È triste vedere il Via del Mare, fortino giallorosso, spento nel tifo più acceso, quello della Nord. Quest'anno il Lecce ha bisogno dei suoi supporters, è urgente che ritorni il tifo, la spinta e l'incoraggiamento della Nord. Purtroppo, si sentiva più la tifoseria ospite che quella locale. Così non va. L'amore e la passione dei ragazzi della curva deve poter esprimersi e l'auspicio è che ritornino presto sugli spalti a incendiare di amore e affetto la squadra giallorossa.

Detto ciò, bisogna riconoscere che il Lecce non può regalare così due gol agli avversari per errori individuali (primo gol piemontese) e di reparto (vedasi secondo gol). La squadra salentina doveva vincere a tutti i costi la prima delle tre partite racchiuse in una sola settimana e lo ha fatto con pieno merito e con cuore grande. Per l'occasione, mister Baroni riproponeva il 4-3-3, con la novità di Olivieri al posto di Strefezza, infortunato dell'ultima ora. Le ha tentate tutte il mister. In settimana avrà evidentemente insistito sui calci d'angolo o le palle inattive in fase offensiva, visto che il Lecce ne aveva ottenute tante a Benevento. E i risultati gli stavano dando ragione, se proprio da un corner è venuto il vantaggio salentino.

Nel tridente offensivo, il mister voleva inizialmente Olivieri a sinistra e Di Mariano a destra, ma, dopo la prima mezz'ora, i due si invertivano per avere l'opportunità di accentrarsi e supportare maggiormente Coda, ma per tutto il primo tempo non si riusciva a imbastire una pressione offensiva costante ed efficace. L'attaccante campano svariava su tutto l'attacco e cambiava più volte il fronte di gioco. Rientrava a centrocampo e toccava molti palloni di prima intenzione, accelerando i ritmi e risultando essere il migliore lì in avanti. Purtroppo, però non aveva nessuna occasione da gol. Anche i terzini dovevano partecipare alla fase di attacco. Calabresi cercava di dare una mano, spingendo sull'out di destra e cercando il passaggio filtrante ma era a volte impreciso. Dall'altro lato, Gallo sbagliava diversi interventi e uno di questi costava persino il gol del pareggio all'Alessandria. Il Lecce era passato anche meritatamente in vantaggio con uno stacco imperioso di Tuia, il quale aveva anche più tardi una seconda opportunità, sempre su calcio d'angolo. Ma proprio il fatto che le più clamorose occasioni siano capitate a un difensore, era il segno più eloquente di una manovra ancora poco fluida e rapida che ha caratterizzato il Lecce per gran parte dell'incontro.

Nella ripresa, il Lecce cambiava subito Majer e lo sostituiva con Bjorkengren (pessima gara la sua) che si sistemava a sinistra, spostando così Gargiulo a destra.

Finalmente al 60’, quando tutto lo stadio lo acclamava, entrava Rodriguez che in meno di un minuto faceva espellere un avversario e creava grattacapi ai piemontesi, calciando di poco a lato su assist di Coda. La coppia italo-spagnola sembrava subito ben assortita, mentre Di Mariano rimaneva esterno. Il 4-3-3 iniziale si trasformava soprattutto nell'interpretazione, Coda non rimaneva più isolato e il Lecce assediava l'Alessandria, meritando il gol. Poi però le folate offensive si andavano spegnendo e il Lecce attaccava più col cuore che con le idee. Saltati gli schemi, venivano messe molte palle in area ma senza esito. Gli avversari non avevano però fatto i conti con Pablo Rodriguez e la sua tecnica. Il gol del 2-2 è una prodezza balistica straordinario del canarino. Poi l'apoteosi giungeva al 95’ quando Coda insaccava per la felicità del popolo giallorosso e una classifica finalmente dignitosa. Martedì a Crotone servono conferme e magari un Pablo Rodriguez in campo fin dall'inizio.

 

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