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Smaltita la sosta forzata dovuta alle due giornate di squalifica per il burrascoso finale della gara contro il Cagliari, Gianluca Lapadula, centravanti del Lecce, è pronto a riprendersi una maglia da titolare.

“Dopo questo stop forzato di due giornate, riparto dalle quattro reti consecutive realizzate in campionato - ha dichiarato l’attaccante -. Fortunatamente ho giocato in Coppa Italia e questo mi ha permesso di non spezzare il ritmo gara. Comunque anche senza di me la squadra ha ottenuto ottimi risultati, come la vittoria a Firenze ed il pareggio con il Genoa. Mi sarebbe piaciuto giocarle, soprattutto quella di domenica scorsa, per me non era una partita come le altre. Avrei voluto essere in campo contro il Genoa per dare una mano, ma i miei compagni, soprattutto nella ripresa, hanno avuto una reazione da grande squadra”.

Un Lecce combattivo e coriaceo, che sembra non morire mai. E il centravanti giallorosso spiega il segreto: “La nostra forza è il gruppo, c’è un grande clima nello spogliatoio e questo fa la differenza”, dice Lapadula. E poi un accenno sulla sua rinascita calcistica: “Nel mio percorso di ambientamento a Lecce – sottolinea -, la differenza l’hanno fatta i ragazzi del gruppo. Sono arrivato e mi hanno accolto a braccia aperta, il mister e lo staff mi hanno seguito sempre con attenzione, ho sempre sentito il grande calore dei tifosi, e la società mi ha sempre permesso di lavorare al meglio. Non immaginavo di poter stare così bene ma lo speravo, ora si che posso togliermi belle soddisfazioni”.

Sabato i giallorossi saranno di scena a Brescia, gara dai punti pesanti in chiave salvezza, con le solite defezioni tra infortuni e squalifiche, come quelle di Petriccione e Lucioni: “Sono due giocatori molto importanti per noi - dice Lapadula, ma come ho sempre sostenuto la nostra vera forza è il gruppo, e sono sicuro che chi scenderà in campo giocherà alla grande. Sabato sarà una gara molto importante e molto difficile, troveremo un ambiente caldo ma questo non deve preoccuparci. Dobbiamo solo pensare a noi stessi ed alla nostra situazione, e su come approcciarci alla partita. Sono abituato a lottare per la salvezza, e poi andare in trasferta e trovare tremila tifosi che ti sostengono è un aspetto che fa la differenza: tutto questo non mi mette pressione, anzi l’entusiasmo mi carica”.

 

 

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