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Cresce l’attesa per il big match di sabato prossimo al Via del Mare. Giallorossi nel cuore a distanza ce ne sono tanti e in tanti da lontano seguiranno Lecce-Spezia. David Di Michele, indimenticato bomber del Lecce, protagonista della promozione in serie A del 2011 è uno di quelli. Oggi è l’allenatore dell’under 16 del Frosinone

 

Mister, tu hai vissuto con la maglia giallorossa la promozione dalla B alla A nel campionato 2010/2011, come si vivono queste situazioni, sapendo che c’è lo stadio tutto esaurito e soprattutto perché è obbligatorio vincere e la serie A è ad un solo passo da te?

Queste situazioni si vivono con molta tensione, tantissima adrenalina e con la consapevolezza che non bisogna avere fretta di portare a casa un risultato perché potrebbe essere un’arma a doppio taglio, nel senso che la troppa euforia ti porta a sbilanciarti troppo e di conseguenza ad avere una brutta sorpresa

 

Il tuo era il Lecce di De Canio, questo è quello di Liverani, come lo vedi lui?

Ha fatto grandissime cose in due anni. Oltre la promozione dalla C alla B, quello che ha fatto quest’anno è qualcosa di impensabile. All’inizio nessuno pensava che poteva andare così, ha lavorato su testa e continuità, sostanzialmente facendo un lavoro cosiddetto di “taglio e cucito” portando a fare un campionato straordinario sperando che finisca col botto.

A Lecce sono stati venduti 30mila biglietti in poco più di 18 ore a 10 giorni dalla gara, tu che ricordo hai dei tifosi leccesi e di questo calore riescono a trasmettere?

Nei 30mila c’è anche il mio. Ho ricordi stupendi, quando ho scelto di giocare a Lecce ho fatto la scelta più azzeccata in tutta la mia carriera, in tutto e per tutto. Il tifo leccese è raro, quando c’è da stringersi attorno alla squadra lo fanno, non solo quando le cose vanno bene. Quello che risalta di più è che loro nel bene e nel male ci sono sempre e quello che hanno fatto quest’anno è incredibile, non si sono mai sentiti realizzati nonostante il primo obiettivo raggiunto. Sino a quattro mesi fa nessuno ha pensato o detto che si potesse andare in A, ma oggi diventa una realtà ad una sola gara del campionato.

 

Come vedi Falco e La Mantia?

Sono due giocatori che si compensano anche, Falco brevilineo, molto veloce, che può far gol e te ne fa fare. La Mantia è un giocatore di peso e sostanza, è da un paio d’anni che sta facendo molto bene e penso che questo sia l’anno della sua consacrazione, chi l’ha preso ce da battergli le mani perché ha preso un giocatore molto bravo dall’ottima personalità. Io nominerei anche Mancosu che ha fatto anche lui un campionato straordinario, per Liverani è un buon jolly, secondo me all’occorrenza può fare anche l’attaccante, a mio avviso è stato sottovalutato.

Vorresti dire qualcosa ai tifosi del Lecce che in queste ore stanno vivendo con tanta ansia l’attesa?

Loro sono in ansia, ma io non sono da meno. Sono più positive che negative le sensazioni. Andiamo tutti allo stadio a tifare per il Lecce, per questa squadra, città e società, dobbiamo incitare il più possibile ed essere tutti dalla loro parte. Chi purtroppo non potrà venire allo stadio soffrirà da casa, ma alla fine speriamo di festeggiare tutti assieme.

 

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