È fatta. Il Lecce è fortissimo e la vittoria è solo per Graziano Fiorita.
Un ambiente complicato attendeva il Lecce nell'ultima sfida all'Olimpico contro la Lazio, squadra di caratura superiore, che si giocava le residue chance per un posto in Europa dalla porta principale o, per lo meno, dalla porta, secondaria della Europa League.
Per il Lecce era la partita della vita e della storia. Essere giunti a questo punto e giocarsi tutto a Roma non era scontato, avendo tutto il destino nelle proprie mani. Certo, contro la Lazio non era per nulla semplice e il clima dell'Olimpico era infuocato.
Per la circostanza sorprendeva ancora una volta il tecnico Giampaolo che, a centrocampo, riproneva Berisha, con Ramadani e Coulibaly, mentre in attacco Morente (squalificato) veniva sostituito da Karlsson, mentre l'altro esterno era Pierotti. In attacco, Krstovic era la consueta punta centrale. Ancora panchina per Rebic, che pure ben aveva figurato. Veniamo ora alla gara. Al 2' un calcio di punizione per il Lecce termina sulla testa di Gaspar che spedisce sul fondo. L'azione si ripete al 3' quando sempre Gaspar si eleva di testa e la palla sfiora il palo. I primi minuti sono tutti di marca giallorossa, per nulla impaurita dal clima dell'Olimpico. Al 20' fallo su Coulibaly al limite e punizione per il Lecce. Parte Karlsson per Krstovic, ma palla in corner. Sull'angolo il tiro di Gallo è respinto. Intanto dagli altri campi arriva il pareggio della Juve a Venezia e, fin da subito, il gol del Verona che vince a Empoli, così che intorno al 25' il Lecce è salvo. La Lazio però inizia a spingere e alla mezz'ora su corner prova ad andare in vantaggio. Al 32' la Lazio reclama un rigore in area, ma il contatto è fortuito. I padroni di casa insistono e il Lecce alza il fortino difensivo, forse schiacciandosi troppo. Al 43' i giallorossi passano in vantaggio con Coulibaly che sfrutta un pallone recuperato sulla trequarti e anticipa gli avversari. Al 46' Falcone para su Hisaksen. Intanto, Pierotti spinge Nuno Tavares e si becca il secondo giallo che gli vale l'espulsione. Protesta anche Giampaolo, ma la seconda ammonizione ci poteva stare. Ora si fa durissima. Il primo tempo si chiude con questa amarezza per i salentini. Nella ripresa, il Lecce non cambia mentre la Lazio inserisce Pedro, autore della doppietta contro l'Inter.
Al 3' fallo di mano in area laziale, ma involontario. Al 4' Castellanos di testa spedisce sul fondo. Al 6' Coulibaly recupera un altro pallone e serve Berisha che ha il colpo della salvezza, ma ciabatta il tiro. Al 10' la Lazio va al tiro con Pedro, ma la palla è lenta. Al 12' Falcone salva su Guendouzi, ma la Lazio spinge e si divora il gol con Pedro, il cui tiro è deviato sul fondo. Il Lecce cambia Karlsson per Helgason e Berisha per Kaba. Rovella manca ancora il gol 15' ma è un assedio. Il Lecce è sulle gambe, stanco ma vivo. Al 20' ennesima parata d'istinto di Falcone, mentre il settore ospiti alza i decibel del tifo. Al 26' arriva il nuovo vantaggio del Verona e Lecce esulta.. Al 28' altra azione per la Lazio. Giampaolo mette anche Danilo a destra. Al 30' tiro da fuori di Rovella, ma devia Falcone. Al 35' la Lazio prende la parte alta della traversa. Poi ancora Falcone in angolo e si regge nonostante tutto. Il Lecce ora alza le barricate e non si riesce ad uscire dall'area. Al 43' Giampaolo mette Burnete per Krstovic. L'arbitro decreta 5 minuti di recupero, mentre Burnete sbaglia il dribbling decisivo. La Lazio perde la testa e Fabbri ristabilisce la parità numerica fra le due squadre: fuori Romagnoli.
Il Lecce è salvo.