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Il gol di Ramadani tiene in vita il Lecce. Un primo tempo sonnolento e una ripresa coraggiosa danno respiro ai salentini. Sarà decisiva la gara di Roma contro la Lazio.

 

 

Purtroppo la vittoria dell'Empoli a Monza complica le cose, ma vincere contro la Lazio significherebbe per lo meno spareggio. Sarà dura, durissima, ma non impossibile.

È la partita dell'anno, che vale una stagione. Non ci sono margini di errori, l'unica cosa che conta è la vittoria. Questa è l'aria che si respira al Via del Mare, dove i tifosi giallorossi hanno messo da parte i malumori, pur giustificati, per stringersi, almeno inizialmente, alla squadra e difendere la serie A. Giampaolo recupera Gaspar al centro e decide di confermare la formazione iniziali vista a VeronaKrstovic allora è affiancato da NdriMorente, mentre a centrocampo spazio per HelgasonPierret e Coulibaly.

Di fronte ai giallorossi, c'era il Toro di Vanoli, pronto a vendere cara la pelle, sebbene senza particolari obiettivi. Sulla carta si schierava con il 4-2-3-1, con due ragazzi del 2004, Dembele e Gineitis e con il 2003 Casadei.

Veniamo al descrivere la partita. I primi minuti sono di studio fra le due squadre. Il Toro è più sereno e gioca armonicamente, mentre il Lecce è impacciato, poco incline al gioco arioso. Al 14' la prima occasione è granata, ma, Falcone chiude bene sul suo palo. Sul corner conseguente gli ospiti colpiscono la parte alta della traversa. Lazaro è veloce e Vlasic si inserisce spesso a sinistra. Il pubblico scuote i salentini, che ci provano con Ndri. Al 18' su angolo di Helgason, Baschirotto stacca ma il colpo di testa è centrale. Al 22' su un lancio di Pierret, Krstovic si invola, si accentra e calcia, ma il pallone sfila sul fondo. Al 37' Gineitis sfiora il gol di testa, e poi Falcone mette da solo i brividi. Al 39' Helgason calcia lentamente dal limite e Milinkovic allunga in angolo. Al 43' esce Pierret per Ramadani. Il primo tempo si chiude senza altre emozioni. I giallorossi hanno fatto troppo poco per guadagnarsi il vantaggio. La tensione della prima frazione è stata palpabile. Giampaolo allora decide di cambiare nella ripresa e lascia negli spogliatoi Helgason e Ndri per inserire Rebic e Pierotti. Scelta audace quella del tecnico salentino. Al 46' Ramadani calcia da 30 metri, facendo partire un missile terra aria cbe si infila all'incrocio e il Lecce è d'avanti. Al 60 esce Krstovic ed entra Kaba. Al 68' Koulibaly fa una lunga sgroppata, ma arriva stanchissimo davanti al portiere. Un minuto dopo Rebic impegna Milinkovic. Il Lecce rompe così l'assedio granata. Il Lecce affonda in contropiede e ha altre chance per chiudere la gara, ma i ragazzi sono stanchi. La diga di Giampaolo alla fine regge e il Lecce si regala un finale incredibile.

 

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